Fabrizio Vallari
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Nestlé: in Europa il 95% del packaging è progettato per essere riciclabile
Prosegue l’impegno del Gruppo per migliorare la riciclabilità degli imballaggi e delle infrastrutture di riciclo.
In Europa il Gruppo Nestlé ha raggiunto l’importante traguardo del 95% di packaging dei propri prodotti progettati per il riciclo. Per quanto riguarda nello specifico gli imballaggi in plastica, sempre a livello europeo, quasi l’83% di quelli utilizzati da Nestlé lo è già e negli ultimi 5 anni il Gruppo è riuscito a ridurre del 33% l’uso della plastica vergine. Sono questi i dati diffusi in occasione della Giornata Mondiale del Riciclo, ribadendo i propri impegni per migliorare i processi di riciclo e la gestione dei rifiuti.
Il Gruppo, infatti, sta lavorando con costanza e determinazione per conseguire risultati sempre più significativi in ottica di economia circolare focalizzandosi su tre diversi fattori-chiave: riprogettare i propri imballaggi, ridurre al minimo i rifiuti e ottimizzare l’utilizzo di materiali riciclabili e riutilizzabili.
Nestlé si sta concentrando sullo sviluppo di packaging che utilizzano meno materia prima, alleggerendo ed eliminando coperchi, accessori, strati e pellicole di plastica non necessari, continuando sempre a garantire la sicurezza alimentare dei prodotti. Parimenti, il Gruppo continua a testare alternative di imballaggio, sperimentando l’uso di sistemi di riutilizzo e di ricarica che prevedano la distribuzione di prodotti sfusi e di imballaggi riutilizzabili.
Inoltre, sta eliminando gradualmente il packaging che non è ampiamente riciclato e sta studiando soluzioni che prevedono materiali alternativi come quelle in carta. In questo quadro si inserisce l’impegno del Gruppo, annunciato nel 2020, a stanziare 1,5 miliardi di franchi svizzeri fino al 2025 per pagare un sovrapprezzo per la plastica riciclata ad uso alimentare al fine di contribuire a stimolare la creazione e la crescita di un mercato di questa tipologia di materiali.
Affinché i materiali di imballaggio riciclabili vengano effettivamente riciclati, è necessario un potenziamento delle infrastrutture di gestione dei rifiuti. Per questo motivo Nestlé collabora con diversi partner - governi locali e nazionali, associazioni di categoria, società e consumatori - per sviluppare e ottimizzare le infrastrutture di riciclo nei Paesi in cui opera e promuovere modelli di responsabilità estesa del produttore (EPR).
"Stiamo compiendo dei progressi nella riduzione del nostro packaging, nel renderlo più riciclabile e nell'utilizzo di materiali rinnovabili o riciclati" - ha dichiarato Antonia Wanner, Nestlé Head of ESG Strategy e Deployment – “Il design e i materiali utilizzati nelle nostre confezioni sono fattori su cui possiamo incidere direttamente. Ma vogliamo fare un ulteriore passo, fornendo il nostro contributo per la costruzione di infrastrutture per la gestione dei rifiuti, sostenendo l'armonizzazione delle normative e l’impegno per il rispetto dei diritti umani per i lavoratori del settore".
Nello specifico, sono diversi i progetti che Nestlé ha implementato a livello europeo per accrescere la circolarità del packaging dei propri prodotti. Ad esempio, in Europa tutti gli imballaggi di KitKat sono progettati per essere riciclabili. Nel Regno Unito e in Irlanda ha convertito le caramelle Quality Street e Smarties in confezioni di carta. Sempre nel Regno Unito, il Gruppo ha annunciato un investimento di 7 milioni di sterline in un nuovo impianto di riciclo per la lavorazione della plastica flessibile. L'apertura è prevista per la fine dell'anno a Durham.