Fabrizio Vallari
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RenOils presenta il report 2023: raccolti 58.5 milioni di kg di oli alimentari esausti
La mission del consorzio è di aumentare e rendere più efficiente la raccolta degli oli e grassi vegetali ed animali alimentari esausti e garantirne la corretta gestione per salvaguardare l’ambiente.
Nel corso del 2023 il Consorzio RenOils ha raccolto 58.5 milioni di kg di oli e grassi alimentari esausti provenienti da tutte le regioni italiane e da alcuni depositi esteri: si registra un aumento della raccolta media annuale di circa il 10%, distribuita in 61.387 punti di ritiro (+ 6% rispetto all’anno precedente), rappresentati da utenze commerciali, industriali e domestiche. A livello procapite ha gestito circa 1 kg di oli esausti per ogni abitante.
RenOils è uno dei soggetti attivi in Italia per il recupero degli oli esausti e può far affidamento su una capillare rete di partner operativi costituita da 34 aziende coinvolte nella raccolta e da 18 impianti di rigenerazione.
Fra gli obiettivi del consorzio, anche una maggiore sensibilizzazione delle famiglie: ad oggi, infatti, il quantitativo totale di rifiuto recuperato nelle case rappresenta il 32% del totale, il restante da attività commerciali, mense e altri settori della ristorazione. “Per questo, abbiamo intensificato le relazioni con i comuni al fine di facilitare e incrementare la raccolta differenziata” – spiega Ennio Fano, presidente di RenOils – “la risposta della cittadinanza nei borghi e nei territori più piccoli è sempre molto positiva; perciò, continueremo a metteremo in campo ulteriori azioni di sensibilizzazione per massimizzare la raccolta differenziata”.
A livello regionale, il Veneto conferma il primato con 9.051.098 kg raccolti, a seguire la Campania (7.798.797 kg + 26 % sul 2022) ed Emilia - Romagna (6.059.744 kg + 3% sul 2022). Dati in crescita anche nel Lazio con una raccolta di 3.984.354 kg (+ 76%), Umbria 1.480.153 kg (+ 21%), Marche 729.604 kg (+ 15%) e Piemonte 689.700 kg (+ 16%). In Sardegna si è passati da meno di dieci a oltre 400 punti di ritiro, con un aumento della raccolta del 50%.
“Nell’anno 2023 l’attività del Consorzio RenOils è cresciuta e abbiamo aumentato la raccolta complessiva – conclude Fano – come sempre vorrei ringraziare tutti gli operatori consorziati per la fattiva collaborazione, fondamentale per la riuscita. Abbiamo confermato le previsioni che avevamo fatto usciti dalla pandemia, con la ripresa delle attività turistiche che sono protagoniste della produzione della maggioranza di rifiuti di oli e grassi alimentari esausti, la cui gestione costituisce l’oggetto principale dell’attività del consorzio”.
L’olio esausto in cucina? Se finisce nel lavandino inquina le acque - Ad oggi ancora molti italiani gettano l’olio esausto nel lavello di casa, ma è un’abitudine sbagliata. L’olio utilizzato per cucinare e friggere, così come l’olio presente negli alimenti sottolio, non è biodegradabile e va smaltito correttamente. Quando viene buttato nel lavandino finisce negli scarichi fognari delle città alterando la corretta depurazione delle acque, l’efficienza dei depuratori con conseguente aumento dei costi di gestione e di manutenzione degli impianti. Secondo uno studio condotto da CNR-UTILITALIA e commissionato da RenOils i quantitativi di rifiuti di oli e grassi di origine domestica che vengono dispersi nell’ambiente a seguito di cattiva gestione rappresentano 60.000/70.000 tonnellate all’anno. Se, invece, gli oli esausti vengono versati sui suoli rendono la terra impermeabile all’assunzione di sostanze nutritive e quindi sterile. Gestire in maniera corretta gli oli e i grassi vegetali e animali esausti rappresenta un’opportunità per l’ambiente e un valore economico.
Benefici ambientali - Al netto dei trasporti, il risparmio di gas serra è pari a circa 2,4 tonnellate per ogni tonnellata di rifiuto raccolto e non disperso nell’ambiente. RenOils, ha ridotto le emissioni in atmosfera di CO2 di circa 140.000 tonnellate. Non dimentichiamo che il rifiuto rappresentato da oli e grassi vegetali e animali esausti viene trattato per la produzione di biodiesel, lubrificanti, materie prime per detersivi con una riduzione consistente nell’importazione di materie prime (rilevante in un periodo di crisi globale acuito dal conflitto russo-ucraino) e conseguenti benefici in termini ambientali e industriali.