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Green Retail  - Economia circolare e Raee: accordo Amazon con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e i consorzi di settore
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Norme & Convenzioni A cura di: Fabrizio Vallari

Economia circolare e Raee: accordo Amazon con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e i consorzi di settore

Con l’accordo di programma sulla responsabilità estesa del produttore, inviate al trattamento oltre 330.000 tonnellate di Raee e 1500 di pile-accumulatori. Percentuali di recupero/riciclo sopra il target Ue.

Una spinta per favorire la raccolta dei Raee, pile e batterie e garantire l’immissione sul mercato di prodotti conformi alla relativa normativa europea, a partire dalle grandi piattaforme delle vendite online.

I primi risultati dell’accordo di programma tra il Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Amazon Services Europe Sarl e i consorzi Erp Italia, Erion Weee, Erion Energy per la sperimentazione di un modello di Responsabilità Estesa del Produttore per gli online marketplace, con specifico riferimento alle pile, alle batterie e ai Raee – il cruciale settore Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche – sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa nell’auditorium del MASE, alla presenza del viceministro Vannia Gava.

Il principio della Responsabilità Estesa del Produttore (REP) stabilisce che chi realizza o importa un bene deve occuparsi del prodotto immesso al consumo non solo durante il suo ciclo di vita ma anche quando diventa rifiuto. Al produttore è richiesto un impegno dal punto di vista progettuale, realizzando beni che siano già orientati alle 3 R - Reimpiego, Riciclo e Recupero - sia da quello gestionale ed economico, incluse le operazioni di raccolta differenziata, di cernita e di trattamento.

Il modello sperimentale di Responsabilità Estesa del Produttore per gli online marketplace - dove i volumi di apparecchiature elettroniche commercializzate sono rilevanti - ha il pregio di avere introdotto un Modello di Conformità Semplificato, con lo scopo di garantire che tutti i prodotti immessi sul mercato attraverso le piattaforme online rispettino la normativa attuale. Questo alla luce del quadro di riferimento normativo europeo della REP, attuando allo stesso tempo una delle misure previste nella Strategia per l’Economia Circolare, riforma essenziale nell’ambito del Pnrr.

“L’accordo apporta benefici tangibili al sistema di recupero dei rifiuti nel suo complesso, consentendo di ridurre i rischi di inquinamento dovuti all’inadeguata gestione del relativo fine-vita e confermando l’attività di avanguardia che il nostro Paese conduce nel settore dell’economia circolare. Lo strumento che presentiamo oggi è anche una vittoria perché valorizza non solo la collaborazione tra pubblico e privato ma diffonde una buona pratica che spero possa essere presto estesa anche ad altre filiere, come modello e con cui affrontare, in modo dinamico e collaborativo, le sfide e gli impegni della transizione ecologica” - ha dichiarato, in apertura di lavori, il viceministro all’Ambiente e Sicurezza energetica Vannia Gava.

“Si tratta di un’intesa dalla portata particolarmente innovativa che si inserisce nel quadro di riferimento europeo della Responsabilità Estesa del Produttore e attua una delle misure previste nella Strategia per L’Economia Circolare, riforma abilitante del PNRR” - ha dichiarato il Capo Dipartimento Sviluppo Sostenibile del MASE, ing. Laura D’Aprile.

“L’accordo rappresenta uno strumento emblematico che ha permesso e permetterà di arginare ogni eventuale dubbio sull’applicazione degli obblighi di responsabilità estesa del produttore. Non solo, si tratta anche di un modello di confronto su temi specifici; un modello che potrà essere utilizzato per conoscere e superare eventuali lacune normative, consentendo il dialogo tra tutti i soggetti coinvolti, in rispetto del principio democratico e, in particolare, della ben nota fase ascendente. Del resto, in molti casi, il dialogo, il confronto e il coinvolgimento degli interessati, permettendo di sviluppare valori ambientali condivisi, favorisce, più di un’imposizione normativa, l’attuazione di condotte ecocompatibili”. È il commento di Leonardo Salvemini, componente, nominato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, con funzioni di presidente del tavolo permanente di attuazione dell’accordo di programma.

“Siamo molto orgogliosi di aver stretto questo accordo che promuove un corretto recupero e riciclo dei rifiuti, in grado di ridurre l’impatto sull’ambiente. Questa iniziativa testimonia come sia sempre strategica la collaborazione tra tutti gli attori coinvolti - pubblici e privati - e s’inscrive perfettamente nel nostro più ampio impegno per la sostenibilità, sancito dalla nostra adesione al Climate Pledge, con il quale ci siamo impegnati a raggiungere zero emissioni nette di CO2 entro il 2040” - le parole di Bianca Martinelli, Policy and Strategy Director di Amazon Italia.

“Grazie all’Accordo di Programma, per le piattaforme e-commerce patrocinato dal MASE e alla collaborazione con Amazon, nel 2022 Erion Energy ha potuto assicurare la gestione ambientalmente corretta di 330 tonnellate di rifiuti di pile e accumulatori portatili, pari al peso di due grandi aerei di linea - ha dichiarato Danilo Bonato, direttore generale di Erion Compliance Organization. Questo accordo ha rappresentato per il sistema Erion una importante sperimentazione di un modello di conformità semplificato per la responsabilità estesa del produttore, che si è dimostrato un eccellente strumento per il contrasto al fenomeno del free riding, portando alla luce volumi di immesso sul mercato che in passato sfuggivano alla rendicontazione”.

“Soddisfatti dei risultati ottenuti dal Consorzio ERP Italia con questa sperimentazione che, in termini numerici, ci ha impegnati nella gestione di volumi considerevoli di RAEE - oltre 19.300 ordini di raccolta per circa 30.800 tonnellate avviate al trattamento, a vantaggio di una maggiore tutela dell’ambiente. Inoltre, siamo contenti di aver contribuito a ridurre il cosiddetto fenomeno del free-riding ovvero la mancata partecipazione dei soggetti obbligati al Sistema di Gestione del fine vita dei rifiuti, recuperando finanziamenti significativi per il sistema di raccolta” - il commento, infine, di Alberto Canni Ferrari, Head of ERP Southern Europe del Gruppo Landbell a cui il Consorzio Erp Italia aderisce.

La presentazione dei primi risultati della sperimentazione dell’Accordo vuole fungere da stimolo per l’adesione di altri soggetti industriali, nella prospettiva di replicare lo schema anche per altre filiere.

       
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