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Innovazione & Ricerca A cura di: Fabrizio Vallari

World Mental Health Day: uno studio conferma che un pet in casa aiuta a contrastare ansia e stress

Per il 93% dei pet parent italiani la presenza di un cane o un gatto in famiglia ha un’influenza positiva sul proprio benessere mentale.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il 13% della popolazione soffre di problemi legati al benessere mentale, a partire dall’ansia, il disturbo più comune a livello globale (31%) [1] e che in Italia interessa quasi due milioni e mezzo di persone [2]. Al fine di aumentare la consapevolezza e incentivare attività che promuovano e proteggano il benessere psicologico di ogni individuo, nel 1992 è stata istituita la Giornata Mondiale della Salute Mentale (World Mental Health Day): una ricorrenza, creata dalla World Federation for Mental Health e supportata dalla stessa OMS, che si celebra il 10 ottobre di ogni anno. Al centro della giornata numerose iniziative che vogliono ricordare non solo l’importanza dell’aiuto professionale, ma anche della prevenzione e delle piccole azioni quotidiane, dal dialogo nelle scuole all'interazione con gli animali che, secondo studi recenti, aiuta a ridurre i livelli di cortisolo e a migliorare l’umore, combattendo ansia e stress [3].

L’evidenza è confermata anche da un sondaggio condotto da Edgard & Cooper che da sempre mette al primo posto il benessere di cani e gatti, a tutti gli effetti membri della famiglia, proponendo pet food naturale, sano e gustoso e supportando le attività della Edgard & Cooper Foundation. Secondo i dati raccolti, infatti, il 93% degli italiani ha notato un miglioramento del proprio benessere psicofisico da quando in famiglia è arrivato il proprio amico a quattro zampe. I benefici, tuttavia, non sono solo per i pet parent. Riduzione di ansia e stress e miglioramento dello stile di vita: i vantaggi dell'avere un pet in famiglia Dall’analisi è emerso che il 62% degli italiani ha notato un calo dei livelli di ansia e stress da quando condivide la propria vita con un cane o un gatto e quasi il 76% degli intervistati ha affermato che la vicinanza di un amico a quattro zampe è stata d’aiuto per affrontare e superare situazioni difficili o momenti di tristezza.

I benefici non terminano qui. L’ingresso in famiglia di un pet, per 8 italiani su 10, ha avuto un impatto positivo anche sulla quotidianità, incentivando uno stile di vita più sano e una migliore organizzazione del proprio tempo. In particolare, da quando hanno un amico a quattro zampe, i pet parent seguono una routine più attiva (53%), uscendo più spesso di casa e trascorrendo più tempo all’aria aperta (35%), tutte attività che contribuiscono al rilascio di serotonina e ad allontanare lo stress. Inoltre, riescono a organizzare meglio le proprie giornate, includendo sempre più momenti di condivisione con il proprio pet (45%) e bilanciando le esigenze dell’animale con le altre attività previste nella giornata (39%).

Cani e gatti aiutano, inoltre, a migliorare i rapporti interpersonali e familiari. Quasi il 64% degli intervistati ha affermato che l’avere un amico a quattro zampe ha favorito l’instaurazione di nuove amicizie e relazioni sociali, complici le passeggiate, le ore trascorse nei parchi dedicati o le lezioni di agility, per esempio. Il 45% invece ha notato un rafforzamento dei legami all’interno della famiglia, oltre che un maggiore senso di responsabilità condivisa tra le mura domestiche (20%), segno che il prendersi cura di un animale può consolidare ulteriormente anche i rapporti già esistenti, oltre a crearne di nuovi. Il benessere psicofisico dei pet al primo posto: quali sono i principali fattori di stress, come si manifestano e come risolverli Anche cani e gatti possono soffrire di ansia e stress. Tra le cause principali ci sono i rumori forti, come tuoni, fuochi d’artificio o lavori di costruzione nelle vicinanze dell’abitazione (52%), ma a influire negativamente sui loro livelli di stress possono esservi anche le visite dal veterinario (38%) e il distacco dal proprio pet parent per lunghi periodi (30%) o situazioni sociali stressanti, come la vicinanza di animali aggressivi o di persone nuove (30%). Lo stesso vale per i cambiamenti nell’ambiente domestico, come l’arrivo di un nuovo pet o un trasferimento (27%), la carenza di stimoli mentali o fisici (20%) e la scelta di cibi non graditi (5%), a dimostrazione del fatto che, come per gli esseri umani, anche per un amico a quattro zampe uno stile di vita sano ed equilibrato e un ambiente confortevole possono contribuire al benessere mentale.

Esattamente come accade per gli umani, anche negli animali lo stress si può manifestare in modi diversi: oltre la metà dei cani e gatti italiani, infatti, in caso di stress, mostra comportamenti iperattivi o nervosismo inusuale (52%), ma in alcuni casi le situazioni stressanti possono portarli anche a cercare rifugio in luoghi isolati (38%), tradursi in apatia (20%), inappetenza o, al contrario, appetito esagerato (18%) o in una caduta del pelo, che risulta spesso spento (7%). Il problema può essere arginato trascorrendo più tempo di qualità insieme al proprio amico a quattro zampe, dimostrando vicinanza e affetto che aiutino a calmarlo e a farlo sentire al sicuro. Secondo il sondaggio infatti, il 96% dei cani e gatti italiani dimostra segni di felicità e benessere a seguito di interazione con il proprio pet parent. Accogliere tra le mura domestiche un amico a quattro zampe, quindi, è una grossa responsabilità, ma è anche una scelta che, se compiuta consapevolmente, ha numerosi benefici per la salute psicofisica. Non solo aiuta a combattere ansia e stress, ma anche a migliorare le relazioni e a seguire una routine più sana, arricchendo in generale la propria quotidianità. Gli italiani ne sono convinti, tanto che oltre il 91% di loro rifarebbe la scelta di accogliere un cane o un gatto in famiglia.

Note:

[1] World mental health report - OMS.

[2] Istituto Superiore di Sanità.

[3] Newsinhealth.nih.gov

Metodologia

Analisi condotta da Edgard & Cooper tra agosto e settembre 2023 su proprietari di cani e gatti residenti in Italia. Il 31,7% dei partecipanti ha un’età compresa tra i 45 e i 54 anni, il 26,3% tra i 35 e i 44, il 21% tra i 25 e i 34; il 18,4% è over 55 e il 2,6% under 25.

Photo credit: United States Wade Austin Ellis - Unsplash.

       
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