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Green Retail  - Maggio è il mese della salute mentale
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Innovazione & Ricerca A cura di: Fabrizio Vallari

Maggio è il mese della salute mentale

Non trascurare quella sul luogo di lavoro, qualunque esso sia.

 Maggio è il mese in cui si celebra la salute mentale. Spesso trascurata è invece di primaria importanza per il nostro benessere e si ripercuote su tutti gli aspetti della nostra vita. Lavoro compreso.

Durante e dopo la pandemia le dinamiche lavorative sono cambiate per molti e la consueta vita in ufficio ha lasciato il posto a un’organizzazione diversa e basata sulla modalità ibrida. Smart working, home working e meno incontri e scambi face to face a vantaggio di una implementata virtualità che, seppur comoda e pratica, a volte più condurre a una maggiore alienazione.

"In un'epoca caratterizzata da modalità di lavoro innovative e flessibili, in cui la linea di demarcazione tra vita professionale e vita privata è sempre più sottile, le aziende e i singoli non hanno altra scelta se non quella di prestare più attenzione ai concetti di autonomia e ansia sociale. Entrambi svolgono un ruolo fondamentale per la salute mentale dei dipendenti, che hanno piena libertà di scegliere dove e quando lavorare e sono comunque mediamente più soddisfatti del loro lavoro e affermano che la loro possibilità di gestirsi in maniera flessibile ha un impatto positivo sul loro benessere mentale* - commenta Luca Barbarossa (nella foto). Con l'ingresso nel mondo del lavoro di una generazione di nativi ibridi, la flessibilità è ora considerata uno dei fattori chiave per il benessere professionale. È una norma a cui non sono disposti a rinunciare, e perché dovrebbero? Togliere l'autonomia ai dipendenti equivale a togliere la libertà, cosa che in genere incontra una certa resistenza".

Poiché gran parte del nostro tempo viene trascorso in ambienti virtuali, le frustrazioni tecnologiche possono però avere conseguenze reali anche nei rapporti con i colleghi. 4 dipendenti su 10* affermano di sentirsi esclusi dalla conversazione nelle riunioni ibride, una forma di esclusione sociale che può portare a relazioni indebolite o a un senso di solitudine sul lavoro. Se questi problemi non vengono affrontati tempestivamente, possono degenerare in un'infelicità più profonda e diffondersi dal luogo di lavoro alla vita privata dei dipendenti. Tuttavia, con la tecnologia giusta, è possibile connettersi in modo più intimo e continuo con le persone che ci circondano, creando interazioni interpersonali più proficue.

"Non è più sufficiente che i leader si limitino a compartimentare le circostanze professionali e personali. Nell'era del lavoro ibrido, i manager devono essere formati su pregiudizi come quello della posizione, che può portare a trattare in modo preferenziale coloro con cui hanno più tempo a disposizione. I dipendenti meritano di non essere penalizzati se non lavorano dall'ufficio. Questi sforzi di formazione e sensibilizzazione daranno i loro frutti, riducendo l'ansia dei dipendenti e, in ultima analisi, incoraggiandoli a lavorare in modo più efficace, poiché si sentono rispettati e valorizzati dal loro datore di lavoro", conclude Barbarossa.

(*) Hybrid Ways of Working 2022 Global Report - https://www.jabra.com/hybridwork/2022 

 

       
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