Fabrizio Vallari
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Dall’ambiente alla mobilità per l’ospedale: così i trasporti urbani possono migliorare la salute
Se ne è parlato nell’ambito della 19esima edizione di Salute Direzione Nord a Milano.
Il sistema locale dei trasporti può essere un volano per migliorare la salute dei cittadini, contribuendo alla qualità dell’ambiente, facilitando l’adozione di modalità di spostamento più salutari e sostenibili, ma anche per rendere più accessibili i servizi sanitari e rafforzare la possibilità di godere del diritto alla salute. Sono alcuni degli spunti emersi nel corso dell’incontro ‘Salute in movimento. Ipotesi di lavoro - Trasporti, ambiente e l’approccio One Health’ nell’ambito della 19esima edizione di Salute Direzione Nord all'interno della rassegna Direzione Nord, nella splendida cornice del Palazzo delle Stelline di Corso Magenta 61 a Milano. Promossa da Fondazione Stelline e organizzata da Inrete e Fondazione The Bridge con il patrocinio di Regione Lombardia.
All’incontro hanno preso parte Franco Lucente, Assessore a Trasporti e Mobilità Sostenibile di Regione Lombardia; Arianna Censi, Assessora alla Mobilità del Comune di Milano; Marco Giachetti, Presidente Fondazione IRCCS Ca’ Granda, Ospedale Maggiore Policlinico di Milano; Andrea Gibelli, Presidente FNM; Giuliano Rizzardini, Direttore Dip. Malattie Infettive, ASST Fatebenefratelli-Sacco.
“Come Regione Lombardia da anni lavoriamo per dare un aiuto ai cittadini per raggiungere i posti di cura, supportando un sistema di trasporto fondamentale con la possibilità di viaggiare in tutta Lombardia anche gratuitamente. Continueremo a farlo e a tale scopo abbiamo stanziato 400 mila euro - ha detto Franco Lucente che ha ricordato come Regione Lombardia stia sostenendo forme innovative di mobilità: per esempio, un servizio di car sharing esteso non a un comune ma alla Regione, che consente di poter utilizzare l’autovettura, per esempio, tra l’aeroporto e Milano. Per Lucente, avere una mobilità interconnessa, muoversi liberamente e tranquillamente, senza la preoccupazione che se si perde un treno non c’è modo di raggiungere una località, sarà il futuro. Ci stiamo investendo tanto, ci crediamo”.
Il tema della mobilità e della salute sono strettamente interconnessi ha sottolineato Arianna Censi. “Unire mobilità a salute è il tema centrale del mondo contemporaneo. Perché la salute è legata alla possibilità di avere un contesto ambientale che conceda di respirare aria buona, bere acqua dignitosa e avere spazio in cui muoversi - ha affermato. Coloro che amministrano queste dinamiche hanno la responsabilità di fare la propria parte, anche se non è popolare, perché significa cambiare le abitudini e andare in una direzione che non è comoda per nessuno. Ciò salvaguarda però la vita di chi viene dopo di noi oltre che la nostra” - ha aggiunto.
Da questo punto di vista Milano e la Lombardia hanno imboccato questa strada in maniera decisa. Censi ha ricordato che ogni giorno a Milano, una città di 1.350.000 abitanti, 1 milione e 300 mila persone usano il trasporto pubblico. In Regione Lombardia, il sistema di trasporti muove 800 mila persone ogni giorno e negli ultimi 15 anni ha trasformato il modo di muoversi dei lombardi. “La trasformazione va ora implementate, sostenuta, migliorata” - ha proseguito.
La sfida è adottare una nuova mentalità. “Dal punto di vista trasportistico la Lombardia va concepita come una megacity in cui il piccolo comune e i centri principali - Milano, Bergamo, Brescia - devono godere di un servizio equipotenziale - ha aggiunto Andrea Gibelli. Questa trasformazione deve convivere con “un’idea di mobilità sempre più orientata al bisogno del singolo utente”. Utile, da questo punto di vista potrà essere l’esperienza della gestione della mobilità di grandi eventi, con alta capacità motivazionale, come i grandi eventi sportivi o i concerti. La tecnologia che stiamo stressando su eventi di tipo ricreativo verrà ribaltata per arrivare a definire servizi a bassa capacità motivazionale, come la mobilità da e per gli ospedali - ha proseguito. Pensiamo a una persona dimessa che deve rimanere in ospedale per l’assenza di un ‘passaggio’. Ciò ha costi economici, influisce sulla gestione degli spazi, potenzialmente anche sulle liste d’attesa. Quello che immaginiamo è un arcipelago di soluzioni di mobilità che sappia rispondere anche a questo tipo di bisogni” - ha concluso.