Glasgow, Cop 26 a metà del guado

Tutti i fari sono su Russia, Cina e India che rimandano la decarbonizzazione.

A cura di Emanuele Plata, Fondatore di Plef - Planet Life Economy Foundation.

I primi sette giorni della conferenza di Glasgow si sono portati dietro come risultato del G20 di Roma il fatto che non si parla più del 2050 per il contenimento a 1,5 gradi dell’aumento della temperatura sul pianeta ma si parla “intorno alla metà del secolo“. Tutti i fari sono ora su Russia, Cina e India che rimandano la decarbonizzazione al 2060 e al 2070 rispettivamente, ma anche ad USA e Australia che non si impegnano a ridurre la produzione di carbone.

C’è gran fermento per la riforestazione ed anche il Presidente Bolsonaro per il Brasile firma un impegno per l’emissione del metano; più di 100 Paesi si impegnano a ridurle del 30% entro il 2030, si riparla di nucleare ma il costo di un suo Kwa di energia è 16,3 dollari contro 3,7 del fotovoltaico e 4 dell’eolico e i processi puliti non ci saranno prima del 2050.

Greenpeace denuncia che le trenta principali compagnie assicurative continuano a finanziare gas e petrolio. I sussidi dannosi all’ambiente per 25 paesi, compresa l’Italia che paga 19 miliardi di euro all’anno, verranno interrotti alla fine del 2022. Il think tank INFLUENCE MAP dichiara che su 600 fondi azionari classificati ESG per 265 miliardi di dollari di patrimonio netto, il 70 % non è in linea con gli obiettivi climatici globali.

Boris Johnson dice che ”nell’orologio del disastro siamo a un minuto prima della mezzanotte” e mentre gli altri leader occidentali lanciano allarmi Bezos ed il Giappone promettono miliardi di dollari per Africa ed Asia, i giovani dimostrano in centinaia di migliaia in piazza, Obama emoziona ma non aggiunge alcunchè. Intanto chi si occupa di trading di crediti di compensazione forestale per le emissioni di CO2 li cede per pochi euro a tonellata quantificando in un anno i benefici di anidride carbonica catturata da un albero in mezzo secolo .. . Incredibile.

Che succederà nei prossimi giorni? Ci si augura una sintesi che non sia solo di attenzione competitiva di uno stato verso l’altro, ci si augura che il fatto che esista l’ONU porti a un impegno comune ma occorre che uno spirito pervada tutti ….. e questo è più di una decisione razionale, ciascuno deve fare la propria parte.