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Earth Overshoot Day 2021: il nostro debito col pianeta inizia un mese prima del 2020
Puntare sulle bioenergie per un futuro sostenibile.
L'Earth Overshoot Day - giorno del Sovrasfruttamento della Terra - anticipa ancora rispetto all'anno scorso. Quest'anno, il 29 luglio la Terra ha esaurito le risorse naturali previste per tutto il 2021. Nel 2020 la giornata cadeva il 22 agosto. Ad annunciarlo il consigliere Susan Aitken, leader del Consiglio comunale di Glasgow, a nome del Global Footprint Network e dell'Agenzia scozzese per la protezione dell'ambiente.
Per il resto dell’anno saremo in debito con le risorse del pianeta. Infatti, l’umanità attualmente utilizza il 74% in più di risorse di quello che gli ecosistemi del pianeta possono rigenerare - ovvero l’equivalente di “1,6 Terre”.
Fra le cause principali di questa anticipazione figura l’aumento del 6,6% delle emissioni di Co2 rispetto all’anno scorso, così come la diminuzione dello 0,5% della biocapacità forestale mondiale dovuta in gran parte al picco della deforestazione in Amazzonia.
BIOGAS: RISORSA PULITA PER IL FUTURO ENERGETICO DEL PIANETA
È dunque opportuno investire in risorse circolari, in grado di assicurare ai cittadini del mondo ciò di cui hanno bisogno, energia in testa, nel pieno rispetto dell’ambiente. Sul punto si è espresso anche Roberto Salmaso, General Manager di Sebigas - il quale ha sottolineato che: “Il biometano, così come il biogas, è tra i protagonisti indiscussi della riduzione dei gas climalteranti effetto serra. A livello globale si parla di riduzioni complessive nell’ordine del 10-15% con benefici che passano attraverso il risparmio di emissioni prodotte da combustibili fossili e effluenti zootecnici, produzione di fertilizzanti naturali in sostituzione di quelli di sintesi, immagazzinamento del carbonio nei suoli e cattura e stoccaggio della CO2: un ciclo sostenibile di processi che concorrono saldamente al raggiungimento del 55% di riduzione complessiva di GHG entro il 2030 con l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050.”
L’Italia è oggi il terzo produttore europeo di biogas dietro Inghilterra e Germania e quinto nel mondo dopo Cina e USA, con un valore economico di 3,2 miliardi di euro, al netto degli incentivi. Un comparto che grazie alla sinergia tra agricoltura e allevamento da un lato e agroindustria dall’altro ha registrato dal 2008 a oggi investimenti per circa 4,5 miliardi di euro consentendo all’Italia di raggiungere la leadership europea con circa 1.700 impianti di biogas in funzione (di cui, stando ai dati del CIB, 1200 in ambito agricolo).
Il biometano potrebbe rappresentare per il nostro Paese un risparmio di 1,6 miliardi di metri cubi di importazioni di biocarburanti e un potenziale produttivo al 2030 di 8 miliardi di metri cubi, pari al 10% del consumo nazionale di gas naturale.
Sebigas è un player internazionale con all'attivo 84 impianti nel mondo, tra cui un impianto alimentato a FORSU presso Maserati Energia, in provincia di Piacenza. Con un totale di 137 tonnellate giornaliere caricate nell’impianto, tratta gli scarti di 600.000 cittadini e consente la produzione di 1.000 Nm3/h, con un upgrading biometano di 1.056 Sm3/h. Inoltre, grazie al processo di digestione anaerobica, sono prodotti 10.000 t/a di compost, destinato al riutilizzo in agricoltura e 36.000 m3/anno di effluente liquido depurato.