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Green Retail  - La sostenibilità nel digital retail in 5 punti
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Anno 2019 A cura di: Redazione GreenRetail

La sostenibilità nel digital retail in 5 punti

Perché l’eCommerce è il futuro della distribuzione.

L’evoluzione del largo consumo è sempre più orientata verso la sostenibilità e i retailer sono all’opera per individuare soluzioni e mezzi, anche tecnologici, per coinvolgere il consumatore che, ormai, è digitale. In tale contesto, l’e-commerce ha assunto un ruolo di affiancamento del punto vendita fisico, con una connotazione sorprendentemente rivolta al sostenibile.

Nell’immaginario collettivo, il Digital Retail incute ancora diversi timori, disegnando, per molti, uno scenario negativo: riduzione dei posti di lavoro, cannibalizzazione del fatturato dei punti vendita, alienazione del consumatore e perdita di contatto umano con il cliente. Nulla di più lontano dal vero. Sebbene i consumatori preferiscano ancora il canale tradizionale per i loro acquisti, l’e-commerce diventa alleato e si trasforma in un motore di crescita e innovazione in ambito retail per diverse ragioni: in primis, non sostituisce i punti vendita fisici, ma li affianca, creando nuovi posti di lavoro, come i picker, i dipendenti che preparano le buste delle spesa da consegnare al cliente finale; poi, non aumenta i gap tecno-sociali, ma semplifica le possibilità d’accesso ai beni di prima necessità per anziani, disabili e famiglie con bambini piccoli, grazie al servizio di consegna a domicilio; infine, non isola il consumatore, ma gli restituisce la sua risorsa più preziosa, il tempo.

Nel dettaglio, è sufficiente un calcolo veloce per rendersi conto di quante ore richieda fare la spesa: mediamente, il consumatore impiega 69 minuti della propria settimana tra negozi di alimentari e supermercati, dove si reca 1,6 volte alla settimana percorrendo un tragitto medio di 12,5 minuti, intervallo di tempo che raddoppia tra andata e ritorno. La spesa on line diventa, così, uno strumento prezioso, consentendo di risparmiare un totale di 4 giorni per ogni anno della propria vita.

È di questa opinione ReStore, azienda a fianco, da diversi anni, dei maggiori operatori della GDO che desiderano soddisfare i propri clienti con un’offerta di servizi anche e soprattutto digitali. Barbara Labate (nella foto), CEO di ReStore, sottolinea: “Recentemente, Esselunga, uno dei maggiori player italiani della distribuzione organizzata, dopo aver scommesso per anni sull’e-commerce, si presenta con uno spot TV dedicato, primo tra i grandi operatori della GDO a investire e credere fortemente sulla propria leadership nel mondo del Digital Retail e sulla rilevanza del servizio stesso. Questa è una novità assoluta, segno che, finalmente, i tempi stanno cambiando anche in Italia e indicazione per tutti di quella che sarà la via del futuro per il settore”. Poi, Labate aggiunge: “In ReStore, crediamo che l’e-commerce non sia soltanto un modello di business a supporto di quello tradizionale, ma una grande occasione per indirizzare il comparto della grande distribuzione verso un modello di sviluppo sostenibile che possa portare benefici a tutte le parti coinvolte. In questo senso, se vogliamo, l’e-commerce può aiutare la GDO a farsi apripista di quella trasformazione del mondo annunciata con le 17 linee guida dell’ONU nell’Agenda 2030”.

Infatti, diversi tra gli obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs) sono compatibili con i servizi e le attività propri degli on line store, i quali:

• Estendono notevolmente la soglia d’accesso ai beni di prima necessità, aumentando la sicurezza alimentare per molti e migliorando le possibilità di nutrizione di ampi gruppi sociali, perché pensati per raggiungere chiunque, ovunque. In questo senso, possono virtualmente ridurre anche l’ineguaglianza all’interno di e fra le nazioni (Obiettivo 2 e Obiettivo 10);

• Assicurano la salute e il benessere perché nascono per agevolare quelle persone che, per i motivi più vari (quali l’età e l’infermità fisica) non hanno la possibilità di recarsi presso i punti vendita; inoltre, riducono considerevolmente l’inquinamento in quanto, invece dello spostamento di più auto, è previsto solo l’utilizzo del camion delle consegne che, in molti casi, è anche ecologico (Obiettivo 3);

• Incentivano una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile perché creano nuovi posti di lavoro. Inoltre, permettono un’occupazione piena e produttiva oltre che un’attività lavorativa dignitosa per tutti, compresi giovani o donne che hanno difficoltà a trovare lavoro o a rientrare nel mondo professionale (Obiettivo 5 e Obiettivo 8);

• Contribuiscono a trasformare le città in ambienti inclusivi e sostenibili in cui le disuguaglianze vengono ridotte, perché essendo concepiti come sistemi “democratici” assicurano che le pari opportunità di accesso ai servizi siano la norma per tutti (Obiettivo 11);

• Promuovono azioni per combattere il cambiamento climatico attraverso un uso consapevole della tecnologia, la quale porta ad acquistare solo quello di cui realmente si ha bisogno e permettendo di conservare e utilizzare in modo durevole le risorse naturali, sia terrestri che marine (Obiettivo 13, Obiettivo 14 e Obiettivo 15).

Quindi, quella di ReStore è un’idea molto semplice: l’e-commerce GDO è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità fedele all’idea di un futuro improntato a resilienza e salvaguardia economica, sociale e ambientale, esattamente come suggerito dalle stesse Nazioni Unite.

       
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