Redazione GreenRetail
Anno 2018
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Rapporto di sostenibilità Barilla
Circa un miliardo di investimenti in 5 anni per essere sempre più in linea con la missione "Buono per te, buono per il pianeta".
Materie prime da filiere responsabili e prodotti con meno zuccheri e sale – e con più fibre. Un impegno che ha permesso di ottenere anche buoni risultati economici, con un fatturato 2017 di 3.468 milioni di euro (+3% vs 2016).
Il 90% – in media – il grano duro acquistato localmente da Barilla in giro per il mondo. Un aumento del 26% della quota di grano duro sostenibile acquistato in Italia. Meno camion sulle strade a favore di trasporti più sostenibili, con mezzi a metano o utilizzando l’innovativo treno del grano. 26 prodotti riformulati nel 2017, dai sughi ai prodotti da forno. Attenzione al benessere animale – dove Barilla nel 2017 si è confermata prima azienda italiana nel benchmark globale (BBFAW) – e un impegno concreto nelle iniziative di Diversità e Inclusione.
Sono alcuni dei risultati illustrati nel rapporto di sostenibilità Barilla “Buono per Te, Buono per il Pianeta”.
PER UNA PASTA ANCORA PIÙ BUONA
“Nutrire una popolazione mondiale in costante crescita con prodotti buoni, senza danneggiare il nostro Pianeta, rappresenta una delle più grandi sfide del nostro tempo,” afferma Guido Barilla, Presidente del Gruppo Barilla. “Anche grazie all’impegno di più di 8.000 persone che lavorano con noi, siamo pronti ad affrontare questa sfida”.
BARILLA PREVEDE DI INVESTIRE CIRCA 1 MILIARDO DI EURO IN 5 ANNI
Un percorso virtuoso, quello nella sostenibilità, che guida da anni le scelte del Gruppo di Parma: Barilla prevede di investire circa 1 miliardo di euro in cinque anni nel proprio assetto industriale. Circa il 60% sarà finalizzato ad aumentare il livello di competitività e sostenibilità attraverso il miglioramento dei processi e delle tecnologie, mentre più del 40% sarà indirizzato a supportare la crescita geografica e l’innovazione. Rientra in questo ambito l’ampliamento dello stabilimento in provincia di Parma (Rubbiano), che diventerà il più grande sughificio d’Europa: una fabbrica 4.0 dotata dei più alti standard tecnologici e di risparmio energetico.
Gli investimenti in Italia saranno principalmente destinati al mantenimento/sostituzione degli asset, all’innovazione e al miglioramento della qualità e sicurezza dei prodotti, mentre all’estero riguarderanno soprattutto l’aumento della capacità produttiva per sostenere l’espansione del business.
MATERIE PRIME: IL 90% DEL GRANO DURO PER FARE LA PASTA ACQUISTATO LOCALMENTE
Un impegno, quello di Barilla, dal campo alla tavola. Lo scorso anno l’azienda italiana ha acquistato (in media) – nei vari Paesi con sedi di produzione – più di 1.000.000 tonnellate di grano duro (90% del totale) direttamente nel luogo dove viene prodotta la pasta. In Italia, Barilla ha inoltre stipulato contratti di coltivazione per il 57% dei volumi acquistati (430.000 tonnellate) coinvolgendo oltre 5.000 aziende agricole. Mentre il progetto grano duro sostenibile – che prevede principalmente l’utilizzo del sistema di supporto alle decisioni granoduro.net e del decalogo Barilla – è cresciuto del 26%, con volumi che sono passati da 190.000 tonnellate a 240.000 tonnellate nel 2017.
Vale la pena ricordare anche l’attenzione di Barilla al benessere animale: nella filiera della pasta per la produzione di “Le Emiliane” e “La Collezione”, il Gruppo di Parma utilizza il 100% di uova fresche di categoria A da galline allevate a terra.
LA PIATTAFORMA GUARDA TU STESSO
La piattaforma Guardatustesso.it, nata per la filiera sughi, è stata rinnovata nel 2017 ed arricchita di nuovi contenuti dedicati alla pasta. Chiunque può entrare virtualmente in uno stabilimento o in un campo di grano Barilla per capire di più sulle materie prime e sui processi produttivi.
UNA FILIERA DEL GRANO TENERO SOSTENIBILE SVILUPPATA IN FRANCIA IN COLLABORAZIONE CON TUTTI I SOGGETTI COINVOLTI
Così come Barilla ha già da tempo avviato i contratti di coltivazione triennali con gli agricoltori italiani per la filiera del grano duro, Il Gruppo ha instaurato rapporti molto stretti anche con il settore agricolo francese: il marchio Harrys, infatti, leader in Francia per la produzione e vendita dei pani morbidi, utilizza solo grano prodotto interamente in Francia. Attualmente è il 3° maggiore acquirente di grano tenero francese con circa 145.000 tonnellate all’anno. Il lancio della filiera del grano tenero per Harrys rappresenta un passo ambizioso a sostegno dell'attività degli agricoltori locali e di pratiche agricole maggiormente rispettose dell'ambiente. La nuova filiera, così come avviene peraltro da tempo anche in Italia, sarà basata su buone pratiche definite attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori della filiera - agricoltori, cooperative, mugnai, ecc. – e sarà operativa a partire dal raccolto dell’anno in corso. Harrys si impegna a remunerare meglio gli agricoltori e a collaborare con loro sulla base di contratti pluriennali. La filiera sarà sviluppata progressivamente fino al 2021, quando il grano selezionato sarà prodotto interamente secondo un disciplinare etico. Al progetto hanno già aderito 200 agricoltori.
PASTA: 10 NUOVI PRODOTTI “BETTER FOR YOU” LANCIATI NEL 2017
Gusto, sostenibilità e stile di vita sano: nel 2017 il Gruppo di Parma ha lanciato sul mercato 10 nuovi prodotti a base di pasta “Better for You”, ovvero una gamma di prodotti integrali, ai cereali o legumi, che hanno contribuito a un miglior equilibrio nutrizionale.
PASTA AMICA DELL’AMBIENTE: CON IL TRENO DEL GRANO -1.100 TONNELLATE DI CO2 OGNI ANNO
Nei pastifici del Gruppo, per ogni tonnellata prodotta dal 2010 ad oggi, Barilla ha ridotto i consumi idrici del 31% e le emissioni di gas serra del 24%. Allo stesso tempo Il nuovo raccordo ferroviario inaugurato a Parma nel 2015 – il treno del grano – ha permesso di ridurre in media circa 1.100 tonnellate di gas serra ogni anno e 3.300 camion sulle strade europee. Senza dimenticare che nel 2017 una nuova flotta di veicoli a metano liquido è stata inaugurata per il trasporto su strada.
I SUGHI BARILLA: NEL 2017 RIVISTI I CONTENUTI DI SALE E/O ZUCCHERO IN 12 PRODOTTI
Dalla pasta ai sughi, altro baluardo della Dieta Mediterranea. Nel 2017 Barilla ha rivisto i contenuti di sale e/o zucchero di 12 sughi e lanciato i sughi 100% vegetali, senza ingredienti di origine animale e senza lattosio. I due terzi della produzione Barilla di sughi e oltre il 98% di quella dei pesti fanno capo allo stabilimento di Rubbiano, vicino a Parma, che grazie a un investimento di 50 milioni di euro nei prossimi 8 mesi diventerà il più grande sughificio europeo.
POMODORO, BASILICO E CARNE: MATERIE PRIME LOCALI
Ad oggi Barilla acquista in totale circa 63.000 tonnellate di pomodoro ogni anno. Per i sughi prodotti in Italia acquista 53.000 tonnellate di pomodoro, di cui l’84% è certificato secondo lo standard di agricoltura sostenibile Global G.A.P. Sono oltre 3.000 invece le tonnellate di basilico italiano acquistate ogni anno da produttori selezionati. Per il Pesto alla Genovese, il basilico di stagione viene raccolto all’alba e dopo poche ore lavorato a pochi chilometri di distanza nello stabilimento di Rubbiano, vicino Parma. La carne utilizzata per i sughi proviene da 100% di capi di bestiame allevati in Italia.
FILIERA DEI SUGHI A BASSO IMPATTO AMBIENTALE
Barilla, negli ultimi 5 anni, ha ridotto l’utilizzo di risorse idriche del 15% e le emissioni di CO2 del 49% per ogni tonnellata di sughi e pesti prodotte nei suoi stabilimenti. Nel 2017, tre nuovi trattori stradali alimentati da gas metano liquido si sono aggiunti alla flotta veicolare, consentendo una riduzione delle emissioni di ossido di azoto del 70% e del 99% di quello di particolato. Infine vale la pena ricordare che il 100% dei vasetti e delle capsule utilizzate per fare i sughi sono riciclabili.
WASA: NUOVI PRODOTTI BIO E SENZA GLUTINE LANCIATI NEL 2017
Wasa è il più grande produttore di pane croccante al mondo. Entrata a far parte del Gruppo Barilla nel 1999, produce principalmente in due stabilimenti: Filipstad in Svezia e Celle in Germania. In linea con la mission “Buono per Te, Buono per il Pianeta” il 90% dei prodotti Wasa sono a basso contenuto di zucchero, il 100% sono ad alto contenuto di fibre e il 65% sono a base di cereali integrali. Wasa nel 2017 ha lanciato 6 nuovi prodotti sul mercato tra cui 2 prodotti bio, un prodotto di grani antichi a base di farro e chia, 2 prodotti senza glutine e il primo snack vegano ripieno di hummus: con 100% proteine vegetali e il -40% di grassi rispetto agli snack con formaggio. Sia in Germania, sia in Svezia Barilla si impegna – condizioni meteo permettendo – ad acquistare materie prime locali: il 100% di segale e farine di segale viene prodotta negli stessi paesi in cui si trovano gli stabilimenti. La segale è un cereale prezioso con molte fibre e minerali. Barilla insieme ad altri partner sta portando avanti un’intensa attività di ricerca “Rye Power” per mostrare i suoi benefici nutrizionali e sulla salute.
Dal 2010 negli stabilimenti Wasa, Barilla ha ridotto dell’82% le emissioni di CO2 e del 15% i consumi d’acqua per ogni tonnellata di prodotto. Inoltre circa Il 70% dei trasporti dei prodotti dalla Svezia alla Norvegia e tra la Germania e la Svezia avvengono su rotaia, consentendo la riduzione delle emissioni di 1.612 tonnellate di CO2 rispetto all’utilizzo del 100% di trasporto su gomma.
LE INIZIATIVE D&I DI BARILLA
Il Gruppo Barilla è impegnato a promuovere e mantenere la diversità a tutti i livelli dell’azienda. Questo include assicurare che la voce, la prospettiva e l’individualità di ogni dipendente, partner e cliente venga rispettata. A testimonianza degli impegni concreti Barilla ha ottenuto nel 2017, per il quarto anno consecutivo, il punteggio del 100% nel “Corporate Equality Index”, un sistema di confronto sulle attività aziendali rivolte a dipendenti gay, lesbiche, bisessuali e transessuali sviluppato da Human Right Champaign, (la più grande associazione americana per la promozione dei diritti delle persone LGBTI). Mentre lo scorso gennaio, al World Economic forum di Davos è stato dato l’annuncio che Il Gruppo Barilla è la prima azienda italiana a sostenere gli Standards of Conduct for Business dell’Ufficio dell’Alto Commissario per i Diritti Umani delle Nazioni Unite (OHCHR), che si pongono l’obiettivo di affrontare il tema della discriminazione LGBTI. Da segnalare anche l’iniziativa No Hunger in Libano e il progetto relativo all’inserimento lavorativo dei rifugiati nelle sedi Barilla in Italia, Francia, Germania e Svezia.
FATTURATO 2017 A QUOTA 3.468 MILIONI DI EURO (+3%)
Nel 2017 grazie al suo modo di fare impresa, ispirato alla mission “Buono per te, Buono per il Pianeta”, Barilla ha ottenuto un fatturato di 3.468 milioni di euro (+3% rispetto al 2016 al netto dell’effetto cambio). Ad oggi il Gruppo di Parma è leader mondiale nel mercato della pasta, dei sughi in Europa continentale, dei prodotti da forno in Italia e dei pani croccanti in Scandinavia, con 28 sedi produttive. Tutte le geografie del Gruppo sono cresciute, in particolare è migliorata la performance in Italia ed è continuata la crescita in Europa. Lo sviluppo è stato trainato dagli ottimi risultati del comparto dei sughi. Buone le performances per i prodotti da forno in Italia e in Francia e per la pasta, soprattutto grazie alle nuove offerte “Better for You” attente al benessere delle persone.
LE SFIDE IN SOSTENIBILITA’ DA QUI AL 2030
Entro il 2020 Barilla punta a:
- raddoppiare da 5.000 a 10.000 il numero degli agricoltori coinvolti nel programma di Agricoltura Sostenibile, raddoppiando i volumi di grano sostenibile da filiera italiana
- acquistare il 100% delle principali materie prime (Grano duro, Semola, Farine di Grano Tenero, Segale, Pomodoro, Uova, Olio di Girasole, Olio di Colza) in linea con il Codice Barilla di Agricoltura Sostenibile.
- ridurre le emissioni di CO2 e di acqua del 30% rispetto al 2010 e, sul fronte del riciclo, l’obiettivo zero rifiuti in discarica.
Entro il 2030, invece, Barilla conta di:
- far crescere ancora di più i prodotti “Better for You”, come integrali, ricchi in fibre o proteine, che pesano oggi l’8,4% sul totale fino ad almeno il 30% dei volumi totali.
- alleggerire ancora di più i prodotti da forno monoporzione mettendo sul mercato nell’85% dei casi prodotti che non superino le 150 Kcal.