La consapevolezza ambientale degli italiani raggiunge livelli elevati, con oltre 9 cittadini su 10 che identificano chiaramente le minacce agli ecosistemi naturali. È quanto emerge dalla ricerca condotta da AstraRicerche per Greenpeace Italia su un campione di 1.016 italiani di età compresa tra 18 e 70 anni, intervistati nel maggio 2025.
L'inquinamento da plastica rappresenta la principale fonte di preoccupazione per il 39,8% degli intervistati, seguito dall'inquinamento atmosferico derivante da emissioni industriali e traffico veicolare (36,1%).
"Quello dell'inquinamento da plastica è un fenomeno cresciuto in modo esponenziale negli ultimi cinquant'anni", osserva Giuseppe Ungherese, responsabile Campagna di Greenpeace Italia. "Questa forma pervasiva di contaminazione non risparmia nessun ecosistema e nemmeno il nostro corpo".
Gli ambienti acquatici e semi-acquatici sono percepiti come i più vulnerabili dal 91,1% del campione, con particolare attenzione verso:
Il 71,2% degli intervistati identifica nei cambiamenti climatici la seconda principale minaccia per gli ecosistemi. Lo scioglimento dei ghiacciai e delle calotte polari preoccupa il 30,3% del campione, seguito dalle emissioni di gas serra (27%) e dagli eventi meteorologici estremi (21,3%).
"Il fattore che, più di tutti, minaccia gli ambienti naturali è il cambiamento climatico i cui effetti negativi sono certamente più evidenti in tutti quegli ambienti che si reggono su delicati e fragili equilibri", spiega Giuseppe Onufrio, Direttore Esecutivo di Greenpeace Italia. "Tra questi risultano particolarmente impattate le regioni polari, specie l'Artico, ma anche le barriere coralline e le foreste pluviali".
La ricerca ha analizzato anche la percezione delle SLAPP (Strategic Lawsuits Against Public Participation), cause giudiziarie strategiche volte a limitare la partecipazione pubblica e il dissenso ambientale.
Dati sulla conoscenza delle SLAPP:
"Le SLAPP rappresentano una grave minaccia alla libertà di espressione e al diritto di critica, strumenti fondamentali in una democrazia", sottolinea Simona Abbate, Campaigner Clima ed Energia di Greenpeace Italia. "Non si tratta di vere dispute legali, ma di abusi del sistema giudiziario per scoraggiare l'attivismo e la partecipazione civica".
Tra chi conosce il fenomeno, le SLAPP vengono percepite come:
"Si tratta di una battaglia per la vita e per i diritti, che richiede il sostegno di tutti", evidenzia Chiara Campione, Direttora del Programma di Greenpeace Italia, commentando l'importanza della tutela delle voci che si battono per la difesa ambientale.
Il 69,8% degli intervistati ritiene che l'indebolimento delle organizzazioni ambientaliste comporterebbe la perdita di una voce fondamentale per la natura nel dibattito pubblico. Il 68,7% teme che politici e aziende potrebbero agire senza limiti danneggiando l'ambiente.
Responsabilità nella tutela ambientale secondo gli italiani:
Il 68,5% del campione identifica nell'alterazione degli habitat un rischio critico per l'ambiente. Le principali minacce sono:
Lo sfruttamento eccessivo delle risorse preoccupa il 39,1% degli intervistati, con particolare riferimento all'agricoltura intensiva (18,1%) e al prelievo eccessivo di acqua (12,2%).
L'analisi generazionale evidenzia differenze significative:
Generazione Z (18-27 anni):
Millennials (28-43 anni):
Generazione X e Baby Boomers:
I dati della ricerca confermano la necessità di un approccio scientifico alla tutela ambientale, che coniughi la protezione degli ecosistemi con il benessere delle persone. La crescente consapevolezza degli italiani verso le minacce ambientali rappresenta una base solida per sviluppare politiche sostenibili evidence-based che rispondano alle urgenze climatiche senza compromettere lo sviluppo economico e sociale.
L'elevata percentuale di cittadini interessati ad approfondire tematiche come le SLAPP evidenzia inoltre l'importanza di informazione trasparente e partecipazione democratica nei processi decisionali che riguardano l'ambiente e il futuro del pianeta.