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Bolton Group per un'economia umana e sostenibile
I nuovi obiettivi al 2025 integrano valore economico, sostenibilità ambientale e responsabilità sociale.
Bolton Group, impresa familiare multinazionale italiana, specializzata nella produzione e nella commercializzazione di beni di largo consumo, presenta il terzo bilancio di sostenibilità e definisce nuovi obiettivi ambientali e sociali che riguardano direttamente i prodotti, i modelli produttivi e le comunità in cui l’azienda opera.
Ecco alcuni tra gli impegni che l’azienda si pone di raggiungere:
Entro il 2024 passare dall’attuale 70% al 100% di tonno da pesca responsabile, ovvero certificato MSC o proveniente da sostanziali progetti di miglioramento delle attività di pesca (robust and comprehensive FIP). Dal 2016, infatti, il Gruppo ha stretto una collaborazione con l’organizzazione internazionale WWF per incrementare la sostenibilità dei suoi approvvigionamenti di tonno, a marchio Rio Mare, Palmera, Saupiquet e Isabel. Inoltre è tra i membri fondatori della International Seafood Sustainability Foundation (ISSF), organizzazione internazionale che si occupa del mantenimento degli standard di sostenibilità ambientale e sociale dell’industria del tonno.
Passare dall’attuale 87% al 100% di imballaggi riciclabili entro il 2025 e usare il 40% di plastica riciclata o biobased per le confezioni dei propri prodotti, riducendo gradualmente il rapporto tra packaging vergine e prodotto finito.
Diminuire, nei prossimi 5 anni, del 20% le emissioni di gas serra per ogni tonnellata di prodotto, anche passando dall’attuale 85% al 100% di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili.
Per quanto riguarda i rifiuti, l’obiettivo è di raggiungere “Zero rifiuti” in discarica al 2025: già oggi il 95% dei rifiuti del Gruppo sono riciclati o recuperati.
Produrre, entro il 2025, esclusivamente creme solari conformi al Hawaiian Reef Bill, regolamentazione introdotta per proteggere i coralli dal rischio di sbiancamento legato ad alcuni specifici ingredienti presenti nei solari.
Raggiungere in 5 anni più di mezzo milione di giovani svantaggiati attraverso progetti educativi con l’obiettivo di supportare situazioni fragili e, talvolta, contrastare la dispersione scolastica. Nel 2020 sono stati oltre 185.000 i ragazzi coinvolti e fino a oggi, sono stati investiti fino a 15 milioni di euro per supportare le fasce delle comunità locali maggiormente in difficoltà.
Tutto questo si inserisce in un percorso pluriennale di miglioramento continuo, Bolton Group infatti ha, da tempo, integrato i temi della responsabilità sociale e della sostenibilità ambientale in un unico programma, “We Care”, fondato su tre pilastri: l’approvvigionamento delle materie prime e del packaging, la produzione di prodotti a marchio e il benessere delle comunità in cui opera. In questo ambizioso percorso, si ispira ai principi di un’economia sempre più circolare e umana. Fondate sulla costante collaborazione con organizzazioni quali WWF, Oxfam, Save the Children, Banco Alimentare, Valore D e We World.
Marina Nissim, Executive Chairwoman di Bolton Group, ha dichiarato: “Spesso gli attuali modelli di produzione e consumo rappresentano una minaccia per l’ambiente e una fonte di squilibrio per la società e per l’economia. Noi crediamo di avere una grande responsabilità attraverso i nostri prodotti: generare un valore da condividere in modo equo tra tutti gli attori della filiera e delle comunità. Questo pensiamo che sia il migliore contributo che, come azienda di marca, possiamo dare alla sostenibilità. Intendiamo trasformare progressivamente il nostro modello d’impresa in modo che abbia un impatto positivo per il sistema ambientale e sociale. Dando alla dimensione sociale, inoltre, la stessa rilevanza che si è cominciata a dare a quella ambientale, affinché si raggiunga un rinnovato equilibrio nel sistema complessivo della produzione e del consumo”.
“La sostenibilità ispira tutte le nostre scelte strategiche e operative – dichiara Giuseppe Morici, Chief Executive Officer di Bolton Group –. Ne sono una dimostrazione le recenti acquisizioni di Tri Marine e Wild Planet negli Stati Uniti, aziende della filiera e industria delle conserve ittiche, con un forte impegno in termini di approvvigionamento responsabile delle materie prime e con una particolare sensibilità ai temi della responsabilità d’impresa. Moltissimo resta ancora da fare e non tutte le soluzioni sono ancora a disposizione dell’industria per poter risolvere i problemi epocali che abbiamo di fronte. Il nostro Gruppo, tuttavia, si impegna a percorrere questa strada con determinazione, fiduciosi che innovazione e passione riusciranno a farci raggiungere obiettivi ambiziosi”.