Victoria Shoes cresce in Italia

La scarpa made in Spain sostenibile conquista gli italiani.

Victoria shoes, il brand centenario spagnolo di scarpe, quest’anno ha registrato una crescita esponenziale sul mercato italiano, sia in termini di fatturato che di numero di scarpe vendute. L’azienda si trova in un momento di forte crescita a livello globale, e sta scommettendo su nuove linee, nuovi mercati e soprattutto sulla sostenibilità. È presente in 60 paesi ed esporta il 75% della sua produzione, che avviene esclusivamente in Spagna.

In Italia quest’anno, Victoria ha registrato una crescita del 77% rispetto allo scorso anno in termini di fatturazione e del 43% in termini di paia di scarpe vendute. Ma non finisce qui. Anche a livello di punti vendita la crescita è stata importante: sono stati infatti superati i 1000 rivenditori sul territorio italiano.

«L'Italia rappresenta un mercato molto importante per Victoria, aggiudicandosi la quarta posizione a livello globale. È un mercato che si mostra sempre più sensibile alle tematiche green e alla sostenibilità, che apprezza e condivide i valori fondamentali della nostra marca», dichiara Sara Gutierrez, Communication Manager di Victoria.

Storicamente, Victoria è una marca da sempre attribuisce una funzione centrale alla presenza sul territorio, affidandosi ai rivenditori. Victoria infatti non ha negozi monomarca. È presente in negozi multimarca, department stores, concept stores e come novità sta iniziando ad entrare in catene di negozi sportivi. Malgrado la tendenza del mercato sia sempre più online, la scommessa di Victoria sui negozi fisici rimane invariata, aprendosi ulteriormente all’online ma senza rinunciare alla forza e alla ricchezza dell’offline.

Apertura all’online e all’influencer marketing

«Gli ultimi anni, com’è ben noto, hanno rappresentato una forte accelerazione per il mondo dell’ecommerce. Le abitudini d’acquisto dei consumatori sono profondamente cambiate, e ovviamente è un fattore che non può essere trascurato. Proprio per questo abbiamo potenziato i nostri canali online, e con essi l’attività di influencer marketing. Ci rivolgiamo a un pubblico giovane e fortemente digital, il nostro target principale sono ragazze tra i 15 e i 25 anni, che fanno molto uso dei social network, e quindi per noi l’attività con gli influencer è sempre più importante», conclude Sara Gutierrez.

La soddisfazione principale di Victoria per questo 2022 è la risposta positiva da parte dei consumatori al lancio di prodotti sempre più ecologici. Quest’anno è stato lanciato con grande successo il progetto DREC (Dyeable Recycled Ecological Cotton), che prevede l’uso di cotone riciclato nella fabbricazione delle scarpe di tela iconiche. Grazie a DREC sono stati risparmiati 4.500 kg di cotone (Victoria ne usa in totale 16.000 kg all’anno). Inoltre, i processi di fabbricazione dell’intera produzione sono totalmente sostenibili e si basano sulla tecnica del vulcanizzato. Le materie prime sono controllate e i cotoni sono coltivati, tessuti e filati in Spagna. Le scatole delle scarpe sono in cartone riciclato e riciclabile, e le installazioni di Victoria sono passivhaus. Made in Spain e sostenibilità sono le colonne portanti del brand.

Victoria nasce nel 1915 in una piccola località de La Rioja, quando Gregorio ebbe l’idea di creare una scarpa e darle il nome del suo primo amore, sua moglie Victoria. In breve tempo il brand raggiunse un volume di vendite inaspettato, tanto che nel 1928 la produzione si trasferì a Logroño per ampliare le installazioni. La mitica Victoria che tutti conoscono, nacque nel 1950, quando venne incorporata la tecnica di vulcanizzazione nella produzione, che a quei tempi rappresentò una vera e propria rivoluzione. Nei decenni successivi, negli anni ‘70 e ‘80, l’inglesina si trasformò nel simbolo di un’intera generazione, accompagnando le estati di migliaia di ragazzi spagnoli. Attualmente, dopo aver compiuto 100 anni, Victoria continua a mantenere la leadership sul mercato spagnolo, grazie al suo metodo di fabbricazione artigianale e una forte scommessa sull’innovazione, il disegno e la sostenibilità.