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Green Retail  - Grana Padano: no ai cibi sintetici, sì alla sostenibilità
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Persone & Imprese A cura di: Fabrizio Vallari

Grana Padano: no ai cibi sintetici, sì alla sostenibilità

Il Consorzio di Tutela partecipa all’iniziativa del Villaggio Coldiretti a Milano.

Sì alla biodiversità e alla sostenibilità dell’agricoltura e della zootecnia italiane, no ai cibi sintetici e a modelli alimentari che vogliono omologare al ribasso le produzioni agricole. Sono i principi irrinunciabili che il Consorzio Tutela Grana Padano porterà al Villaggio Coldiretti, dove, dal 30 settembre al 2 ottobre, tra il Castello Sforzesco e l’Arco della Pace a Milano, sarà ribadita la centralità del Made in Italy agroalimentare nel sistema economico e per la sicurezza alimentare.

“Per i produttori di Grana Padano DOP è vitale ogni iniziativa tesa a contrastare i cibi sintetici – sottolinea Renato Zaghini (nella foto), presidente del Consorzio di Tutela – Provengono soprattutto da produzioni OGM, che interferiscono in modo negativo con il microbiota umano, e quindi antitetici alle produzioni di qualità, frutto di materie prime provenienti da ben precise zone di produzione”.

Il Consorzio denuncia come questi prodotti nascano soprattutto per creare grossi profitti a scapito della qualità. “Li producono infatti soprattutto gruppi multinazionali che, non potendo far proprio il business del cibo buono, tradizionale e legato al territorio – ribadisce Zaghini - stanno puntando con grande determinazione verso questo cibo “truffa””.

L’auspicio del Consorzio Grana Padano è vedere consolidarsi un ampio e diffuso consenso. “Dobbiamo smentire chi, sbandierando false pretese salvifiche verso l’ambiente, coltiva interessi economici di enorme portata mondiale – commenta Stefano Berni, Direttore Generale del Consorzio Grana Padano -, che invece contrastano quelli di milioni di storiche imprese basate sulla produzione di latticini, di carni e derivati in genere”.

Ed il Consorzio è pronto a dare strumenti concreti a questa mobilitazione. “Vorremo vedere nascere e consolidarsi un progetto coraggioso ed energico basato sull’effettiva salvezza dell’uomo – conclude Zaghini – che altrimenti rischia di essere spinto ad entrare nel mondo della massificazione indiscriminata di persone nutrite, gestite e orientate come robot, private della loro capacità di scelta, alimentate con cibi standard finalizzati a creare nuovi e alternativi interessi economici di portata colossale”.

       
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