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Green Retail  - Renantis (ex Falck Renewables) pubblica il report sull’andamento dei prezzi dell’energia del primo trimestre 2023
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Innovazione & Ricerca A cura di: Fabrizio Vallari

Renantis (ex Falck Renewables) pubblica il report sull’andamento dei prezzi dell’energia del primo trimestre 2023

Il trend ribassista dei prezzi dei primi tre mesi dell’anno potrebbe essere destinato a un’inversione di rotta con l’arrivo dell’estate e della siccità che porterà a un nuovo rialzo.

Estate 2023: elevato potenziale rialzista a causa della carenza di acqua che condizionerà la produzione di energia elettrica a partire da fine maggio.

L’inverno particolarmente mite, la bassa domanda sia industriale sia domestica e l’offerta eccedente hanno determinato una diminuzione del prezzo del gas di circa il 50% nel primo trimestre 2023. È quanto emerge dal report di Renantis che ha analizzato l’andamento dei prezzi dell’energia nel primo trimestre 2023.

In particolare, il documento evidenzia come, tra il 1° gennaio e il 31 marzo 2023, il prezzo del Title Transfer Facility (TTF - principale HUB di scambio del gas in Europa) sia diminuito, principalmente a causa dei fattori già citati, del 50%. Nonostante il significativo abbassamento, il prezzo risulta comunque superiore rispetto ai livelli pre-crisi del gas, iniziata a marzo 2022. A fine inverno 2023, il livello degli stoccaggi di gas in Europa risulta pari al 55%, lo stesso livello raggiunto durante il periodo di lockdown. La considerevole quantità di gas immagazzinata faciliterà il processo di approvvigionamento, iniziato ad aprile, in vista del prossimo inverno.

Il PUN (il prezzo di riferimento dell'energia elettrica rilevato sulla borsa elettrica italiana), influenzato dalla riduzione del prezzo dal gas e dalla ridotta domanda industriale, ha ripreso un trend in diminuzione, nonostante i prezzi siano ancora superiori alla soglia dei 100 €/MWh: a marzo, infatti, ha raggiunto i 136,3 €/MWh, rispetto ai 308,7 €/MWh dello stesso mese nel 2022, con una diminuzione di oltre il 55%.

Nonostante il trend al ribasso registrato finora, le previsioni per l’estate 2023 sembrano suggerire uno scenario in mutamento: le riserve idroelettriche sono attualmente molto basse e la situazione è particolarmente preoccupante in tutta la regione alpina, dove la neve accumulata è inferiore addirittura al 2022. Come l'anno scorso, la ridotta produzione idroelettrica in primavera ed estate porterà a un aumento del prezzo (effetto bullish). Contestualmente, le tecnologie nucleari e termiche dovranno ridurre la loro produttività a causa della scarsità di acqua. La siccità, quindi, unitamente al taglio della produzione del petrolio da parte dell’OPEC, giocherà un ruolo fondamentale nella definizione dei prezzi delle commodity energetiche, sottolineando, ancora una volta, come i cambiamenti climatici abbiano un impatto importante sul mercato energetico.

Luca Prosdocimi, Head of Trading and Dispatching di Renantis commenta: "Il primo report del 2023 illustra come la crisi energetica sia tutt’altro che finita. L’Europa ha avuto un periodo di tregua dato dall’inverno particolarmente mite, durante il quale ha diminuito la propria dipendenza dalla Russia (con un import di gas naturale ormai prossimi allo zero) aumentando il flusso di LGN - Liquefied natural gas (gas naturale liquefatto). Tuttavia, la forte crisi idroelettrica che sta colpendo l’arco alpino può avere delle grosse ripercussioni sull’estate e l’inverno seguente”.

       
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