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Green Retail  - Moda e sostenibilità: arriva in libreria "Fashionisti consapevoli"
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Innovazione & Ricerca A cura di: Redazione GreenRetail

Moda e sostenibilità: arriva in libreria "Fashionisti consapevoli"

Il primo vademecum per orientarsi sulla moda sostenibile, a firma di Francesca Rulli.

Francesca Rulli, ideatrice di 4sustainability, il sistema e marchio che attesta le performance di sostenibilità della filiera del fashion & luxury, traduce le sue competenze in un linguaggio adatto al grande pubblico, sempre più assetato di informazioni attendibili sulla sostenibilità della filiera moda. Il risultato è “Fashionisti consapevoli. Vademecum della moda sostenibile”, edito da Flaccovio.

C’è qualcosa di sensibilmente diverso nel recente orientamento ai consumi, una tendenza decisamente global con una certa evidenza anche nel nostro quotidiano: un esempio su tutti, il poco entusiasmo verso i saldi invernali 2022, non solo nel in Italia. Poche code davanti ai negozi, nessuna frenesia di accaparrarsi vestiti o accessori in offerta, un giro d’affari che – secondo il Codacons – si fermerà a 4,1 miliardi di euro, addirittura un miliardo in meno rispetto allo stesso periodo del 2020. È per via dell’inflazione, della variante Omicron che ha costretto milioni di italiani alla prudenza e all’isolamento domiciliare, del rincaro dei prezzi delle bollette? In parte sì, ma alla base c’è anche una motivazione molto più profonda: l’approccio ai consumi, non solo di moda, sta cambiando, anzi evolvendo. “Less is More”, titola uno dei capitoli chiave di The State of Fashion 2021, l’autorevole analisi condotta da McKinsey. C’è sempre meno voglia di acquistare soltanto per il gusto di farlo, e sempre più determinazione a fare scelte responsabili nei confronti del pianeta e della società. Sempre da un’analisi di McKinsey emerge che più di tre consumatori su cinque scelgono un brand anche sulla base delle sue dichiarazioni in materia di sostenibilità.

Sostenibilità. Non c’è da stupirsi se questa parola campeggia in modo sempre più evidente nei siti, nei social e nelle pubblicità dei brand, spesso accompagnata da claim, etichette e marchi di certificazione. In un panorama così confuso, come fa il consumatore a capire chi è davvero degno della sua fiducia? Prende il via da questa esigenza il nuovo lavoro di Francesca Rulli, Ceo della società di servizi Process Factory e ideatrice di 4sustainability, il sistema e marchio che attesta la sostenibilità delle filiere del fashion & luxury. Dopo aver accompagnato oltre 160 realtà – tra brand internazionali e imprese della migliore filiera italiana – nell’implementazione di azioni concrete per lo sviluppo sostenibile, Francesca Rulli per la prima volta si rivolge al consumatore finale con il libro “Fashionisti consapevoli – Vademecum della moda sostenibile”, edito da Flaccovio.

“Abbiamo, nessuno escluso, il dovere di agire ma per farlo occorrono analisi veritiere e affidabili, occorre una cultura incrementale in cui il sapere asciutto, non interessato crei consapevolezze e di conseguenza azioni, nuovi stili di approccio al vivere. Occorrono consapevolezze possibili che creino le priorità e quindi i cambiamenti…”, scrive l’imprenditore Matteo Marzotto, sensibile autore della prefazione con la consapevolezza del profondo cambio di passo in atto.

L’intento non è quello di fornire risposte predefinite, bensì di dare a tutti – in primis ai non addetti ai lavori – gli strumenti per farsi le domande giuste. Francesca Rulli accompagna quindi il lettore alla scoperta del sistema moda, ripercorrendo i vari passaggi di una filiera produttiva lunga, articolata e globalizzata. Presenta con un linguaggio semplice e divulgativo le potenziali aree critiche, dalle condizioni di lavoro all’uso di sostanze chimiche, per poi spiegare come queste possono essere rese più compatibili con le esigenze dell’ambiente e della società. Descrive i vantaggi e le criticità dei materiali più diffusi (lana, cotone, poliestere, pelle...), per aiutare il lettore a conoscere meglio ciò che indossa, interpretarne il prezzo e valutarne il ciclo di vita. Tutto ciò con un occhio di riguardo per le nuove modalità di consumo rese sempre più popolari dalle piattaforme digitali, come noleggio, second hand e abbonamento.

Un lavoro articolato ma, al tempo stesso, chiaro e comprensibile a tutti, arricchito dai contributi di Hakan Karaosman, ricercatore dell’University College Dublin esperto di sostenibilità nella supply chain della moda; Primo Brachi, Giulio Lombardo, Costanza Brachi e Giancarlo di Blasi di Brachi Testing Services, laboratorio di analisi e prove tessili per l'industria della moda; Tessa Gelisio, conduttrice televisiva e divulgatrice; Alessandro Brun, professore ordinario del Politecnico di Milano; Francesca Romana Rinaldi, docente presso l’Università Bocconi e la SDA Bocconi School of Management; Tommaso Perrone, direttore responsabile delle testate giornalistiche di LifeGate.

“La moda usa e getta non funziona più. Non funziona più per il pianeta, per la società, per l’economia e non funziona più nemmeno per i consumatori. Fino a ieri, i brand hanno basato il loro successo sulla capacità di portare in negozio un numero sempre più alto di collezioni, realizzate grazie alla capacità di contenere i costi il più possibile. Se vorranno uscire dalla crisi ancora più forti, dovranno fare qualcosa di molto diverso: produrre in modo più sostenibile, raccontare questo percorso e farlo in modo trasparente e credibile”, dichiara Francesca Rulli. “In questo percorso il nostro ruolo di consumatori è fondamentale, perché soltanto aumentando le domande che potremo farci prima di procedere a un acquisto e pretendendo di trovare le informazioni per valutare la nostra scelta, spingeremo l’intero sistema produttivo a correggersi e ad accelerare la corsa verso la riduzione di impatto. Qualsiasi cambiamento può spaventare e questo non fa eccezione. Ma è una sfida per cui vale la pena di lavorare fianco a fianco, tutti insieme”.

       
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