Fabrizio Vallari
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Giacomo Grassi è tra i nuovi membri dell’IPCC Bureau del Task Force on greenhouse gas inventories (TFI)
Con la sua esperienza e le sue competenze contribuirà a migliorare i metodi di lavoro dell’IPCC e le stime delle emissioni.
Più in particolare, Giacomo Grassi lavorerà all’aggiornamento e alla promozione delle metodologie, con particolare attenzione ai paesi in via di sviluppo.
Le elezioni dell’IPCC – Intergovernmental Panel on Climate Change si sono svolte presso l’Ufficio delle Nazioni Unite di Nairobi, Kenya dal 25 al 28 luglio e hanno segnato la fine del sesto ciclo di valutazione dell’IPCC e l’inizio del settimo.
Durante la 59a sessione, che ha visto 600 partecipanti di 170 governi, è stato eletto il nuovo ufficio di presidenza dell’IPCC, composto da 34 membri, tra cui il nuovo presidente Jim Skea (Regno Unito) e tre vice presidenti Ladislaus Chang’a (Repubblica Unita di Tanzania), Diana Ürge-Vorsatz (Ungheria), Ramón Pichs-Madruga (Cuba).
L’italiano Giacomo Grassi, Scientific officer al Joint Research Centre (JRC) della Commissione Europea, è stato eletto tra i 12 nuovi membri dell’IPCC Bureau del Task Force on greenhouse gas inventories (TFI).
Ogni paese aderente alla convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) deve periodicamente preparare delle stime delle emissioni ed assorbimenti di gas ad effetto serra che avvengono nel proprio territorio. Il TFI Bureau coordina lo sviluppo e la diffusione delle metodologie necessarie per effettuare queste stime, secondo criteri approvati dalla comunità scientifica internazionale. Questo lavoro è essenziale perché poi queste stime sono usate dai paesi per rendicontare il raggiungimento o meno degli obiettivi climatici nazionali nell’ambito degli accordi di Parigi.
“Come nuovo membro di Bureau della TFI, contribuirò ad aggiornare e promuovere ulteriormente queste metodologie, con particolare attenzione alla loro diffusione nei paesi in via di sviluppo,” ha affermato Giacomo Grassi. “Farò affidamento all’esperienza maturata presso il Joint Research Centre (JRC) della Commissione Europea, dove lavoro e per il quale ho coordinato per molti anni le stime per il settore ‘Uso del suolo e delle foreste’ (LULUCF) dell’inventario di gas serra dell’Unione Europa.”
Le elezioni dei membri del Bureau sono momenti molto importanti nel lavoro dell’IPCC. “Per l’elezione del TFI Bureau c’è stata un’ottima collaborazione tra Commissione Europea, MISE e CMCC,” ha detto Grassi. “La politica climatica globale sta passando rapidamente dagli impegni di riduzione delle emissioni presi dai paesi nei negoziati UNFCCC alla loro attuazione concreta. Ne deriva che l’attenzione alle stime di gas serra degli inventari nazionali sta crescendo.”
Secondo Grassi, tra le principali sfide in questo percorso ci sono proprio le stime del settore LULUCF, molto complesse ed incerte. In particolare, i modelli globali usati dai rapporti di valutazione IPCC usano approcci di stima del contributo antropico differenti rispetto agli inventari nazionali. “Come membro del TFI Bureau, proporrò di riconciliare i metodi usati dai modelli globali con quelli applicati dagli inventari nazionali,” ha detto Grassi, “attraverso un maggiore collegamento tra l’IPCC Bureau (che coordina il lavoro dei Working Groups 1-3 e i relativi rapporti di valutazione) e il TFI Bureau. Questo lavoro sarà utile ad aumentare qualità e la coerenza dei prodotti IPCC, la fiducia nelle stime dei paesi, e la valutazione indipendente di dove siamo rispetto agli obiettivi degli accordi di Parigi. Come dice un efficace motto inglese, ‘if we don’t measure (or if we don’t trust our measure), we don’t manage’.”