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Credem e Università Cattolica (Almed): coinvolti 300 giovani per indagare il ruolo dei social media sul fronte della diversity
Nella ricerca coinvolti 300 ragazzi e ragazze tra i 18 e i 25 anni (generazione Z) per condividere esperienze di sensibilizzazione e attivismo sui social.
Social media e diversity come nuovo approfondimento indagato nell’ambito di Opinion Leader 4 Future, il progetto del Gruppo Credem e dell’Università Cattolica che studia il ruolo dei nuovi leader di opinione nel panorama informativo nazionale ed internazionale.
Prosegue la divulgazione dei dati delle ricerche di Opinion Leader 4 Future, il progetto triennale tra l’Alta Scuola in Media, Comunicazione e Spettacolo (Almed) dell'Università Cattolica e la struttura di Media Relation del Gruppo Credem che ha l'obiettivo di analizzare la rilevanza ed il ruolo dei nuovi leader di opinione nel panorama informativo nazionale ed internazionale. Per questo nuovo step di ricerca è stato coinvolto l’Istituto Bilendi, leader di mercato nella raccolta dati, e sono stati indagati nel dettaglio il ruolo e la rilevanza dei social media nel generare fenomeni di sensibilizzazione sociale e nel delineare figure di nuovi leader e activer impegnati sul fronte della diversity.
L'indagine ha rilevato che il 99,7% dei componenti del target, 300 giovani tra i 18 e i 25 anni di età (generazione Z), possiede almeno un profilo su un canale social con Instagram (91,7%) e Facebook (88%) in cima alla classifica e TikTok in forte ascesa (46%). In coda Twitter (43%) e LinkedIN (36%) in quanto canali dedicati a un pubblico lavoratore e di età più avanzata.
Per il 77% del target i social media rappresentano uno strumento importante di sensibilizzazione sulle tematiche sociali, percentuale che sale all’81,5% sul target femminile, e vengono interpretati come veri e propri facilitatori nella creazione di partecipazione e coinvolgimento. Il loro ruolo viene riconosciuto dai giovani anche con funzione di supporto psicologico: per il 79% del target femminile divengono strumento di auto-racconto e auto-analisi e per il 54% del campione generale possono offrire stimoli anche per superare momenti difficili del proprio quotidiano.
Ciò che differenzia la comunicazione nei social media da quella tipica dei mezzi di comunicazione di massa tradizionali (televisione, radio, ecc.) è una maggiore possibilità di condivisione di esperienze e punti di vista. Sui social i giovani intervistati acquisiscono informazioni, si interessano a tematiche sociali, prendono posizione, si esprimono e si schierano su posizioni differenti.
Tra le tematiche più sentite vi è il tema dell'inclusività, come promessa di pluralismo e coesione sociale, attraverso un effettivo dialogo con “l’Altro”. Emergono così opinion leader con una promessa esplicitamente rivolta a raccontare e valorizzare la “diversità”, creando attorno a sè community che riconoscono il loro un punto di riferimento in termini di capacità narrativa e di networking. Comprendere come questa attivazione online, si trasformi in effettive e tangibili azioni nel contesto offline rappresenta oggi un importante quesito di ricerca e sarà oggetto dei prossimi approfondimenti del progetto “Opinion Leader 4 Future”.
“L’analisi sul tema della diversity ha evidenziato quanto stiano mutando velocemente gli influencer e i leader di opinione diventando dei punti di riferimento per la propria community non solo per i consigli di acquisto, ma anche per questioni più profonde e di notevole impatto sociale, dall’inclusione alla sostenibilità ambientale - ha dichiarato Lucio Dionisi, responsabile Media Relation del Gruppo Credem. Continueremo a condividere i risultati delle indagini del progetto Opinion Leader 4 Future con grande entusiasmo perché crediamo che possano portare beneficio nelle scelte della vita quotidiana di tutti noi".
“Gli opinion leader online stanno sempre più coprendo bisogni di supporting ed empowerment, aiutando i loro interlocutori a riflettere e ad attivarsi su problematiche di carattere sociale e personale. Mettono in comune consigli ed indicazioni; ma anche più semplicemente storie e riflessioni, che possano divenire stimolo all’azione. E’ quindi forse più corretto parlare di coach, mentor e activer più che di influencer. Non solo influenzano, ma anche ascoltano, raccontano e motivano” - ha affermato Sara Sampietro (nella foto), coordinatrice del progetto Opinion Leader 4 Future.