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Green Retail  - Slow Wine Fair 2024: il successo del format e quella crescente voglia di un vino buono, pulito e giusto
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Eventi A cura di: Fabrizio Vallari

Slow Wine Fair 2024: il successo del format e quella crescente voglia di un vino buono, pulito e giusto

La fiera si dimostra, anno dopo anno, un progetto di successo in rapida crescita ed in continua evoluzione.

L’edizione 2024 si è chiusa con numeri più che positivi: la fiera del vino buono, pulito e giusto, giunta alla sua terza edizione, ha registrato infatti circa dodicimila ingressi tra i padiglioni di BolognaFiere, che insieme a Sana ha organizzato l’evento nato e diretto da Slow Food.

Una tre giorni di incontri b2b tra cantine ed operatori del settore, tra cui oltre 200 buyer internazionali selezionati grazie alla proficua collaborazione con Italian Trade Agency (ICE) e del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale. Non solo business, tuttavia, ma un momento di riflessione collettiva sul futuro della viticoltura a partire dal tema centrale della sempre minore fertilità del suolo: l’industrializzazione dell’agricoltura ha compromesso la salute dei suoli attraverso un uso eccessivo di sostanze chimiche di sintesi e lavorazioni profonde e la cementificazione delle città sottrae, senza sosta, spazio alla natura al verde pubblico e all’agricoltura. Un problema a cui i vignaioli che hanno sottoscritto il Manifesto di Slow Wine provano, coraggiosamente, a porre rimedio con pratiche agricole virtuose ed improntate alla sostenibilità. “Sono tanti i contadini che hanno scelto la strada di lavorare con e non contro la natura – sottolinea Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia - adottando pratiche rispettose e dimostrando che un’altra agricoltura è possibile oltre che urgente. Il 50% delle aziende vitivinicole presenti a Slow Wine Fair sono certificate biologiche o biodinamiche e questo dimostra che sostenibilità ambientale, economica e sociale sono compatibili ed è quello per noi il modello di riferimento”.

Ripercorrendo l’offerta di questa terza edizione, la Slow Wine Fair ha accolto circa 1.000 cantine, oltre 300 in più rispetto all’edizione 2023, più di 500 delle quali certificate biologiche, biodinamiche o in conversione, provenienti da tutte le regioni italiane e da 27 Paesi. Oltre 170 gli espositori internazionali, tra i quali hanno debuttato cantine da Giappone, Australia, Sudafrica, Svezia e Messico. Oltre 5.000 le etichette del banco d’assaggio tra le quali il pubblico di appassionati, distributori, ristoratori, enotecari, sommelier e buyer ha potuto scegliere in questi tre giorni. Sempre più variegata la presenza della Fiera dell’Amaro d’Italia, con un’area dedicata, dove 23 produttori d’eccellenza selezionati da Amaroteca e dall’Associazione Nazionale Amaro d’Italia hanno esposto i propri amari. Tra le novità di questa edizione The Slow Bar, uno spazio di incontri e degustazioni dedicato al mondo degli spirits.

Per il 2025 si prevede la concomitanza tra le fiere Slow Wine Fair e Sana, che sapranno unire il mondo del vino e dell’agroalimentare ed essere così ancora più attrattive per i buyer e i professionisti del settore. “Siamo molto soddisfatti – dichiara Giampiero Calzolari, presidente di BolognaFiere - questa edizione di Slow Wine Fair. L’aumento di espositori, di visitatori professionali e di appassionati va di pari passo con l’aumento dei consumi di vino biologico e sostenibile nel canale Horeca in tutta Europa. BolognaFiere si consolida come punto di riferimento dell’enogastronomia di qualità e attenta ai territori”.

Photo credits: Michele Purin.

       
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