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Green Retail  - Novamont: accordo con Saes e incremento capacità produttiva
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Anno 2019 A cura di: Redazione GreenRetail

Novamont: accordo con Saes e incremento capacità produttiva

Novamont annuncia un accordo strategico con Saes per il packaging alimentare e l'aumento della sua capacità produttiva (+36%).

Due eccellenze della ricerca e tecnologia italiana, con ampi portafogli brevettuali e una riconosciuta leadership nei biochemical e nei materiali funzionali, uniscono le forze per sviluppare soluzioni che rispondono alla crescente domanda di ridotto impatto ambientale e altissime prestazioni funzionali. Dopo un intenso lavoro congiunto di ricerca e sviluppo, sulla base dei rispettivi know-how nel settore dei materiali biodegradabili e in quello dei materiali funzionali, Novamont e Saes Group annunciano la disponibilità di una gamma di soluzioni compostabili secondo la norma UNI EN 13432 per svariate applicazioni, tra cui soluzioni per il packaging alimentare con permeabilità a gas e vapore paragonabile a quella degli imballaggi tradizionali, che a fine vita possono essere riciclati con il rifiuto organico negli impianti di compostaggio industriale.

Derivate da materie prime di origine vegetale e ideali per sostituire imballaggi multistrato non riciclabili o contaminati da residui di alimenti, le soluzioni per il packaging messe a punto da Novamont e Saes Group in collaborazione con partner industriali italiani leader nel campo del packaging flessibile sono in grado di chiudere il cerchio dell’economia perché nascono dalla terra e ritornano alla terra. Attraverso il compostaggio industriale, infatti, evitano lo smaltimento in discarica e contribuiscono alla creazione di compost di qualità, un alleato importantissimo per combattere la desertificazione e l’erosione dei suoli.

NOVOMANT PORTA A 150 MILA TONNELLATE LA PRODUZIONE DEL MATER-BI®

L’aumento della capacità produttiva (+36%) garantita dall’impianto laziale di Patrica Novara - Patrica (FR) (nella foto) 

Dopo Terni, sito storico del gruppo Novamont, con una capacità produttiva di 110 mila tonnellate l'anno di bioplastiche compostabili MATER-BI®, Novamont avvia la produzione dei suoi biopolimeri compostabili anche nell’impianto Mater-Biopolymer di Patrica, in provincia di Frosinone, che consentirà di aumentare di 40 mila tonnellate tale capacità produttiva, dando così una risposta alla forte crescita della domanda di manufatti biodegradabili e compostabili. L'ampliamento del sito di Patrica, oltre a migliorare l'efficienza produttiva e a permettere di rispondere prontamente alle richieste del mercato, consentirà anche di diversificare i siti produttivi del gruppo e di garantire una gamma di prodotti per le diverse applicazioni sempre più ampia e con un contenuto rinnovabile sempre più alto.

A Patrica, la produzione di MATER-BI® si affiancherà a quella già in essere di ORIGO–BI®, biopoliesteri di origine rinnovabile componenti del MATER-BI®. Lo stabilimento di Mater-Biopolymer di Patrica, che occupa direttamente 90 persone, è nato dalla riconversione dell’ex impianto di PET di Mossi & Ghisolfi, con un investimento di oltre 100 milioni di euro. Con una capacità produttiva di 100 mila tonnellate annue di ORIGO–BI®, grazie al nuovo processo il sito ha dimezzato i volumi rispetto alle produzioni “tradizionali” del passato, per ottenere prodotti con più alto valore e maggiore specificità. Mater–Biopolymer è un impianto altamente efficiente, in grado di assicurare i requisiti di qualità, ambiente e sicurezza, dotato di un complesso sistema di utility che permette di minimizzare i costi e gli sprechi attraverso il recupero e la valorizzazione degli scarti, in un’ottica di economia circolare e sostenibilità.

“L'avvio della produzione del MATER-BI® nello stabilimento Mater-Biopolymer rappresenta un importante risultato per il nostro gruppo ed è frutto del grande lavoro che abbiamo svolto in questi anni in termini di innovazione e di industrializzazione delle nostre tecnologie - ha dichiarato Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont. Questo ulteriore passo in avanti, ad un solo anno di distanza dall'inaugurazione della seconda linea per la produzione di biopoliesteri, consolida il nostro modello di rigenerazione territoriale e la nostra filiera integrata di bioeconomia, basata su nuovi impianti in siti deindustrializzati, su un'ampia gamma di bioprodotti concepiti per tutelare il suolo e l'acqua e su una rete fondamentale di collaborazioni e interazioni".

       
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