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Ambiente & Territorio A cura di: Redazione GreenRetail

Rigoni di Asiago e la partenza del restauro di fontana Contarini a Bergamo

Sesta tappa: la fontana Contarini a Bergamo. Prende il via il restauro.

Prende il via il restauro della fontana Contarini, collocata nella centralissima Piazza Vecchia, tra il Palazzo della Ragione ed il Palazzo Nuovo a Bergamo. La scelta di quest’opera è avvenuta grazie ad una votazione on line nello scorso mese di febbraio che ha visto partecipare oltre 300.000 persone in una sfida all’ultimo voto con la città di Genova. Bergamo è la sesta di un percorso attraverso le più belle città italiane e che ha recuperato alcuni capolavori del patrimonio culturale nazionale: 2015 l’importante intervento di recupero dell’Atrio dei Gesuiti (l’entrata storica del prestigioso Palazzo di Brera a Milano), nel 2016/2017, il restauro dell’originale della statua di San Teodoro (il primo Patrono di Venezia) in Palazzo Ducale, nel 2018 il restauro della fontana “Venezia sposa il mare” nel cortile di Palazzo Venezia a Roma, nel 2019 il restauro della Chiesa rupestre di San Giovanni in Monterrone a Matera, nel 2020 i dipinti delle lunette lato est ed angolo sud del Chiostro Grande di Santa Maria Novella a Firenze. L’Azienda che ha fatto sua questa che potremo definire come nuova filosofia di comunicazione è la storica Rigoni di Asiago.

“Siamo contenti che prenda il via la sesta tappa di questo viaggio all’insegna della valorizzazione dei Beni Culturali italiani, un progetto che ci ha dato grande visibilità e che ci ha fatto arrivare tanti segnali di apprezzamento in tutte le città in cui abbiamo operato. –– dichiara Andrea Rigoni, Presidente ed Amministratore Delegato di Rigoni di Asiago – E adesso non ci rimane che seguire l’evoluzione di questo restauro anche attraverso la webcam che sarà attiva h24 e darci appuntamento per fine primavera inizio estate per l’inaugurazione. L’arte per l’azienda è diventata un ottimo strumento di comunicazione che permette di rafforzare la brand identity, la reputazione e la responsabilità sociale d’impresa elementi cardine per fare impresa con serietà e concretezza ed offrire prodotti che rispettino la salute dei nostri clienti.”

In questa iniziativa la Rigoni di Asiago è da sempre affiancata da Fondaco Italia, che ha posto l’economia della bellezza come centro del proprio operato.

“Vedere la sesta tappa di un percorso come questo per noi che ci potremo definire come gli architetti del progetto è sempre una grande soddisfazione – dichiara Enrico Bressan, Presidente di Fondaco Italia – quando un’Azienda come la Rigoni di Asiago riesce a sposare appieno la nostra filosofia e a farla propria è una sensazione unica. C’è da dire che la cura dei dettagli che la Rigoni mette in ogni iniziativa intrapresa in qualsiasi campo, è simbolo di una lungimiranza e sensibilità che non ha eguali: continua, infatti, questo percorso legato ai beni culturali che ben interpreta i valori dell’azienda che da sempre ripone grande attenzione ai temi della come la sostenibilità, la qualità ed il benessere elementi fondamentali della nostra vita. Ogni restauro che affrontiamo e concludiamo è il simbolo della forza della cultura del nostro Paese e di come la collaborazione e la sinergia tra pubblico, privato e cittadinanza siano la sola ed unica strada da percorrere per mantenere intatto questo straordinario patrimonio e tutto ciò che gli ruota intorno”.

I lavori verranno eseguiti da Lares Restauri.

Sarà possibile seguire in diretta i lavori di restauro sul sito www.skylinewebcams.com. https://skyline.li/fondacobg

Cenni storici

Un ottagono in bianco marmo di Zandobbio troneggia al centro di Piazza Vecchia, la più famosa e frequentata piazza della Città Alta. Attorno alla vasca sono disposte statue di sfingi, serpenti e leoni, a guardia della fontana. Il monumento, donato a Bergamo dal Podestà Alvise Contarini nel 1780, non è sempre stato lì dove lo vedi ora: per circa 30 anni fu smontata per far posto a una statua di Garibaldi, spostata poi in città bassa all’inizio del 1900. Una piccola curiosità: ora la Fontana Contarini ha principalmente una funzione estetica, ma appena costruita serviva da riserva d’acqua per uso domestico e per combattere la siccità. La fontana Contarini, commissionata da Alvise Contarini, podestà della Repubblica di Venezia, fu realizzata da autore ignoto nel 1780 e donata alla cittadinanza sia per abbellire la Piazza Vecchia, sia per fornire approvvigionamento idrico alla popolazione in caso di siccità. L’opera scultorea è posta quindi in città alta, la zona circoscritta dalle mura venete, tra il Palazzo della Ragione ed il Palazzo Nuovo. Nel corso del 1858 la fontana fu oggetto di un rifacimento quasi completo, che ne modificò parzialmente le caratteristiche. Nel 1885 il manufatto fu smontato per far posto al monumento a Giuseppe Garibaldi, fino all’inizio del XX secolo, quando fu rimontata nell’originaria posizione, mentre il monumento all’eroe risorgimentale fu collocato in Città Bassa. Il manufatto è composto da una base ottagonale, su cui poggia la vasca, dal cui centro sgorga l’acqua. Il nucleo centrale è circondato da statue ornamentali disposte in modo alternato: due piccole sfingi contrapposte tra loro custodiscono vasche piccine che raccolgono l’acqua. A fianco di ognuna di esse si trovano due colonnine sulle quali sono scolpiti elementi zoomorfi come serpenti. Sui restanti lati sono poste quattro sculture raffiguranti il leone, simbolo della Serenissima, che a quel tempo imponeva la sua autorità sulla città.

Il restauro (sintesi delle fasi)

L’intervento riguarderà il restauro degli elementi lapidei e metallici della fontana. A tale proposito si prevede di intervenire sulle cause del degrado (che incidono sia sulla conservazione del monumento ma anche sulla sua fruibilità) rimuovendo gli effetti che queste cause hanno prodotto. In particolare, la rimozione dello strato di calcare all’interno del bacile permetterà di verificare lo stato con-servativo del marmo e di intervenire eventualmente a livello statico. Verranno poi consolidate tutte le parti distaccate e stuccate le innumerevoli fessurazioni per bloccare il processo di degrado. Alla fine, verrà steso un velo protettivo per proteggere la fontana dalle condizioni climatiche.

       
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