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Ambiente & Territorio A cura di: Fabrizio Vallari

Alpla aderisce al progetto Business Coalition for a Global Plastics Treaty

Capitanato da Wwf e Fondazione Ellen MacArthur, il progetto mira a contenere la contaminazione di oceani e suolo dai rifiuti plastici e incoraggiare le pratiche di economia circolare per ridurne l’impatto ambientale.

L’ambizioso progetto lanciato lo scorso mese di settembre sotto l’egida dell’UNEP (United Nations Environment Programme) mira a costruire un fronte comune a livello globale per stabilire obiettivi, regole e obblighi che gli Stati membri aderenti saranno tenuti a rispettare nel prossimo futuro per sostenere la circolarità dei rifiuti plastici e contenere la contaminazione di oceani e suolo.

Alpla, leader mondiale nella produzione di imballaggi in plastica innovativi, ha aderito lo scorso mese di settembre al progetto Business Coalition for a Global Plastics Treaty lanciato dalla Fondazione Ellen MacArthur e dal WWF, che mira a contenere la contaminazione di oceani e suolo dai rifiuti plastici e incoraggiare le pratiche di economia circolare per ridurne l’impatto ambientale.

Business Coalition for a Global Plastics Treaty è probabilmente il progetto più ambizioso che sia mai stato lanciato sui temi della plastica e della salvaguardia ambientale. Lo scopo è quello di riunire tutti gli attori che a vario titolo sono coinvolti nella catena del valore della plastica – produttori, trasformatori, utilizzatori, istituzioni finanziarie e ONG – per dare vita a un manifesto che, basato su una visione comune, consenta di pervenire a un trattato di natura applicativa globale che ponga efficacemente fine ai danni provocati dall’utilizzo incorretto della plastica.

La prima riunione del Comitato Intergovernativo di Negoziazione (INC) svoltasi sotto l’egida dell’UNEP (United Nations Environment Programme) a Punta del Este, in Uruguay, dal 28 novembre al 2 dicembre scorsi, ha visto le organizzazioni aderenti al progetto Business Coalition for a Global Plastics Treaty muovere i primi passi verso il cammino, sicuramente non facile, che dovrà portare a stabilire obiettivi, regole e obblighi comuni che gli Stati Membri saranno tenuti in futuro ad attuare all'interno delle rispettive giurisdizioni nazionali. Ciò al fine di affrontare le problematiche legate alle sfide della circolarità in modo omogeneo e globale, ovvero al fine di creare una parità d’intenti e di azioni ed evitare che ciascuno possa mettere in atto soluzioni specifiche e, quindi, diverse e scollegate le une dalle altre. L’obiettivo è di portare i governi a sviluppare un quadro di azione politica internazionale comune nei confronti del tema, creando al contempo le condizioni per favorire in modo diffuso gli investimenti in infrastrutture, innovazione e competenze al fine di fare fronte comune a un problema divenuto globale.

Al progetto hanno già aderito più di 80 organizzazioni di varia natura, tra cui Alpla.

Per Billy Rice, Responsabile Sostenibilità di Alpla North America, si tratta di un’opportunità da non perdere, un’occasione unica per valorizzare un materiale tra i più diffusi al mondo, in ottica di economia circolare e, quindi, ridurre l’inquinamento dovuto al suo utilizzo improprio.

“Il progetto Business Coalition for a Global Plastics Treaty lanciato dalla Fondazione Ellen MacArthur e dal WWF sotto l’egida dell’Organizzazione delle Nazioni Unite rappresenta una grande opportunità per ALPLA di fornire un contributo concreto alla causa della sostenibilità, mettendo al servizio della comunità internazionale la propria esperienza maturata in qualità di leader globale operante nel settore degli imballaggi plastici”, afferma Tiziano Andreini, Amministratore delegato di Alpla Italia. “L’adesione di Alpla a questa iniziativa, una pietra miliare che sancisce un momento storico di rilevanza internazionale, suggella l’impegno che da anni ci vede impegnati sul tema della sostenibilità, con investimenti orientati alla circolarità, come il nuovo impianto rPET inaugurato quest’anno ad Anagni, e un approccio che guarda alle tematiche del packaging in ottica globale, con un’attenzione alle fasi del ciclo di vita degli imballaggi plastici nella loro totalità, quindi anche in ottica end-of-waste”.

La Fondazione Ellen MacArthur e il WWF, capofila dell’iniziativa, avranno il compito di coordinare i lavori a livello internazionale, prodigandosi al contempo affinché la “coalizione” possa crescere per giocare presto un peso decisivo a livello di politiche internazionali.

       
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