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Green Week 2021: un sondaggio di Refurbed rivela che i giovani dimostrano grande sensibilità al tema della sostenibilità ambientale

Millennials e Boomer hanno davvero recepito quanto la salute del Pianeta sia attualmente a rischio.

Un sondaggio di Refurbed rivela che i più giovani dimostrano grande sensibilità al tema, a differenza delle generazione dei propri genitori, che si deresponsabilizza lasciando in mano la questione ai figli.

L’argomento sostenibilità ambientale è ormai sulla bocca di tutti. Ne parlano tutti, governi e amministrazioni, aziende, scuole, università. L’opinione pubblica è satura di discussioni legate alla tutela dell’ambiente e agli sforzi da intraprendere per garantire alla Terra un futuro più green. Questo perché, quando si parla di ambiente, il processo di educazione alle buone pratiche sostenibili e il livello di informazioni date ai cittadini di tutto il mondo sembra sempre essere insufficiente o troppo scarso per far sì che si ottengano risvolti positivi in poco tempo.

È vero, la cura del nostro Pianeta richiede comprensione, attenzione, tempo, dedizione ma non è detto che il messaggio di salvare con urgenza la Terra non sia arrivato, anzi. Refurbed, marketplace europeo di prodotti tecnologici ricondizionati, nonché azienda che ha fatto del rispetto ambientale la propria ragione di esistere, ha condotto un sondaggio per capire chi tra Millennials e Boomer ha davvero recepito il rischio a cui andiamo incontro.

Alla domanda “Provi preoccupazione per il Pianeta e sei consapevole della crisi climatica?” il 63% dei Millennials rispondenti ha dichiarato di essere abbastanza consapevole di ciò che succede e di conoscere i problemi attuali del pianeta: è da queste informazioni che derivano le loro scelte sostenibili quando possibile. Il 14% dei ragazzi si sente molto condizionato dalla crisi climatica e di agire di conseguenza, il 73% vorrebbe fare di più per l’ambiente, mentre il 14% ammette di di agire proattivamente per contribuire ad un mondo più green.

Anche i Boomer si sentono così coinvolti dalla questione ambientale? Non sembra essere proprio così: il 40% di questi non si sente affatto preoccupato per il futuro del pianeta e un 52% addirittura non essere interessato.

E ancora, il 72% dei Millennials, con maturità innegabile, dichiara che la Terra è di tutti e per questo è compito di tutti prendersene cura, mentre i Boomer si deresponsabilizzano riponendo tutta la loro più sincera fiducia nei giovani, credendo fermamente che l’allarme sostenibilità riguardi solo loro, ed è loro il compito di immolarsi per la causa sulle orme di Greta Thunberg (44%).

Il 65% dei Millennial ha dichiarato di orientarsi sempre, a parità di prezzo, sulla scelta del prodotto più sostenibile, mentre per il 60% del campione dei Boomer la scelta non ricade necessariamente su quel prodotto solo perchè sostenibile, con un 20% che non prende minimamente in considerazione la sostenibilità nelle proprie scelte d’acquisto.

Dall’indagine è emerso che i prodotti sostenibili più acquistati sono quelli alimentari per entrambe le generazioni a confronto (75% per i millennial e 71% per i boomer), mentre il 30% dei più giovani risulta orientato all’acquisto di prodotti tech ricondizionati come quelli proposti dal marketplace di refurbed, contro un 20% di boomer che invece preferisce a prodotti hi-tech prodotti di abbigliamento sostenibili. Propensione alla tecnologia, un fattore generazionale che non si può evitare.

Nonostante le enormi differenze quanto a percezione delle problematiche ambientali, i due cluster viaggiano sulla stessa lunghezza d’onda quando si parla di speranza per il futuro. Entrambi i gruppi credono infatti che il mondo sia ancora in tempo per salvare il Pianeta, serve solo affrettarsi e spingere più persone possibili verso un modo di vivere che rispetti la natura. Solo un lecito pessimismo nei rispondenti Boomer (33%) che credono che non ci sia più tempo non avendo essi stesso il tempo di adattarsi ad uno stile di vita sostenibile.

“Viviamo in un epoca in cui l’informazione di massa punta tanto sulla sostenibilità con messaggi forti e dritti che hanno l’obiettivo di divulgare e insegnare a tutti le basi del rispetto per il pianeta” - ha dichiarato Peter Windischhofer, Founder di refurbed. Ebbene, a quanto pare questa strategia ha avuto l’effetto desiderato sui Millennial che, forti della loro consapevolezza e voglia di informarsi (53%), delle informazioni assimilate grazie a social e influencer (12%) o dell’educazione dei propri genitori (13%) possono arrivare un giorno ad influenzare anche le altre generazioni nelle loro scelte quotidiane. D’altronde, il 48% dei Boomer intervistati ha ammesso di essere stato spesso spinto dai propri figli o parenti più giovani ad assumere comportamenti più green. Anche i giovani possono insegnare molto quindi, il pianeta è forse sulla strada giusta?”.

Refurbed è l’e-commerce di elettronica ricondizionata più in rapida crescita nei Paesi di lingua tedesca. Fondata nel 2017 da Peter Windischhofer, Kilian Kaminski e Jürgen Riedl, la start-up ha sede a Vienna ed è attiva sul mercato italiano dal 2018. Nel 2020, si è lanciata su 9 nuovi mercati internazionali, tra cui Irlanda, Francia e Svezia. Offre una vasta gamma di smartphone, portatili, tablet e tanti altri dispositivi elettronici ricondizionati. Tutti i prodotti sono fino al 40% più convenienti e al 100% più ecosostenibili rispetto agli stessi dispositivi di nuova produzione. Grazie ai processi di ricondizionamento, è infatti possibile risparmiare il 70% delle emissioni di CO2. Per compensare il restante 30%, refurbed pianta un albero a nome del cliente per ogni prodotto venduto.

       
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