In occasione del decennale di attività di Marine Stewardship Council (MSC) in Italia, Rio Mare ha ricevuto il riconoscimento come “Transformative Brand” nella categoria Tonno.
Il premio è stato conferito durante una serata che ha riunito esponenti del mondo della pesca, della distribuzione e della ricerca, sottolineando il ruolo di Rio Mare nella promozione attiva di una filiera ittica sostenibile.
La motivazione del riconoscimento evidenzia l’impegno pluriennale del marchio nel promuovere pratiche responsabili lungo tutta la filiera, a partire dall’approvvigionamento fino al prodotto finito. Dal 2009 Rio Mare è membro fondatore dell’ISSF (International Seafood Sustainability Foundation) e dal 2017 ha avviato una partnership strategica con WWF, finalizzata allo sviluppo di aree di pesca certificate MSC.
Oltre il 99% del tonno già da fonti certificate o in miglioramento
Il percorso avviato ha portato a risultati tangibili: alla fine del 2024, il 99,7% del tonno commercializzato da Rio Mare proveniva da fonti certificate MSC o da progetti credibili di miglioramento della pesca (FIP). All’inizio della partnership con WWF, meno del 5% della pesca mondiale di tonno era certificata MSC; oggi la quota ha superato il 50%, segnale del cambiamento avviato anche grazie all’impegno del brand.
Rio Mare è attiva anche sul fronte dell’advocacy, contribuendo al dialogo con istituzioni e policy maker per sostenere la gestione sostenibile delle risorse marine, e agendo come ambasciatore dei principi MSC nei contesti industriali e commerciali.
Una strategia di lungo termine centrata sulla responsabilità
Secondo Luciano Pirovano, Chief Sustainable Development Officer di Bolton Food, l’approccio dell’azienda si fonda sulla logica del “lead by example”, attraverso partnership di valore con attori come MSC, ISSF, WWF e Oxfam. L’obiettivo dichiarato è chiaro: raggiungere entro il 2030 il 100% di approvvigionamento da fonti certificate MSC.
Con questo premio, MSC riconosce Rio Mare non solo come aderente agli standard, ma come promotrice attiva di una cultura della sostenibilità che coinvolge ambiente, diritti umani e comunità locali. Un esempio di come la grande distribuzione e l’industria alimentare possano farsi carico, in modo trasparente e concreto, delle sfide ambientali della filiera ittica globale.