La società del gruppo avicolo ottiene la certificazione UNI/PdR 125:2022, consolidando una strategia ESG che punta su equità salariale, leadership femminile e ambiente di lavoro inclusivo. Il risultato si inserisce nel Piano di Sostenibilità al 2030 che definisce dodici aree prioritarie di intervento su ambiente, sociale e governance.
La certificazione per la parità di genere UNI/PdR 125:2022 ottenuta da Gesco SCA, una delle principali società della filiera Amadori, rappresenta il primo risultato tangibile di una strategia ESG più ampia che il gruppo avicolo ha strutturato nel Piano di Sostenibilità al 2030. Il riconoscimento, rilasciato da Kiwa Cermet Italia, attesta l'adozione di misure concrete su equità salariale, presenza femminile in posizioni di responsabilità e policy di inclusione.
Il percorso che ha portato alla certificazione ha richiesto interventi progressivi: dall'incremento della presenza femminile in ruoli di leadership all'implementazione di sistemi di equità retributiva, fino alla definizione di iniziative strutturate per ambienti di lavoro inclusivi. Per mantenere e migliorare lo score ottenuto, Gesco intende potenziare l'incremento di figure femminili in posizioni apicali, introdurre cluster retributivi trasparenti sia internamente che negli annunci esterni, e rafforzare comitato e policy DE&I (Diversity, Equity and Inclusion).
Governance ESG e integrazione strategica
La certificazione si colloca all'interno di un framework organizzativo più strutturato: il gruppo ha creato la funzione Innovation & ESG, inserita nella Direzione Centrale Marketing Strategico e guidata da Giorgia Mainardi, che coordina le progettualità ESG e promuove l'integrazione dei temi di sostenibilità nelle strategie aziendali. La funzione ha anche il compito di accelerare l'adozione di tecnologie innovative a supporto dei processi e dei modelli di business, secondo gli obiettivi del Piano Strategico.
Questo assetto di governance risponde alla necessità di presidiare in modo integrato le diverse dimensioni della sostenibilità, evitando approcci frammentari e garantendo allineamento tra obiettivi ambientali, sociali e di governance.
Piano di Sostenibilità al 2030: dodici aree prioritarie
Il Piano di Sostenibilità al 2030 definisce dodici aree prioritarie di intervento, articolate secondo i tre fattori ESG (Environmental, Social, Governance) che misurano sostenibilità e impatto aziendale. Gli impegni del gruppo nei prossimi anni si concentrano su:
- Decarbonizzazione e risposta ai cambiamenti climatici
- Economia circolare e gestione responsabile delle risorse
- Salute e sicurezza delle persone che lavorano per il gruppo
- Benessere animale lungo la filiera
- Tutela dei consumatori e qualità dell'offerta
- Approvvigionamento responsabile e gestione della supply chain
La struttura del Piano permette di misurare progressi su ciascuna area attraverso metriche specifiche, elemento essenziale per rendere verificabili gli impegni assunti e per comunicare risultati concreti a stakeholder e mercato.
Certificazione come leva competitiva
L'ottenimento della certificazione per la parità di genere rappresenta un vantaggio competitivo in un contesto normativo e di mercato sempre più attento alle performance ESG. La Direttiva CSRD richiederà a un numero crescente di aziende della filiera agroalimentare di rendicontare in modo dettagliato le proprie performance sociali, ambientali e di governance. Anticipare questi requisiti attraverso certificazioni riconosciute permette di:
- Ridurre i costi di adeguamento futuro
- Rafforzare il posizionamento verso clienti della GDO sempre più orientati a fornitori con credenziali ESG verificate
- Attrarre e trattenere talenti in un mercato del lavoro che premia aziende con politiche inclusive
- Mitigare rischi reputazionali legati a temi sociali
Il modello adottato da Gesco può essere replicato da altre società del gruppo e della filiera, creando un effetto moltiplicatore che rafforza l'intera catena di fornitura.