Il 29 settembre, in occasione della Giornata mondiale contro lo spreco alimentare, PlanEat ha presentato i risultati di un progetto pilota nelle mense scolastiche che ha portato a una riduzione del 52% degli avanzi grazie a un sistema digitale di prenotazione dei pasti e al coinvolgimento delle famiglie.
Quadro normativo europeo
Con la nuova direttiva che modifica la 2008/98/Ce, l’Unione europea introduce obiettivi vincolanti di riduzione degli sprechi entro il 2030: –30% per famiglie, ristorazione e commercio al dettaglio, –10% per industria e trasformazione. Attualmente, in Europa un decimo del cibo disponibile viene sprecato, con un costo superiore a 130 miliardi di euro l’anno, mentre 37 milioni di cittadini non possono permettersi un pasto di qualità ogni due giorni.
Il modello PlanEat nelle mense scolastiche
In Italia, PlanEat, società benefit fondata da Nicola Lamberti, ha sperimentato la propria piattaforma digitale nella scuola dell’infanzia e primaria di Borgarello (Pavia). Il progetto MenSana, sostenuto da un bando PNRR promosso da OnFoods e coordinato dall’Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia sotto la guida della professoressa Giulia Mattavelli, ha coinvolto anche la cooperativa La Rosa dei Venti, che gestisce la mensa della scuola.
Grazie alla piattaforma PlanEat Scuola, i genitori hanno potuto scegliere quotidianamente per i propri figli tra due proposte nutrizionalmente equivalenti e modulare le porzioni (assaggio, mezza porzione o porzione standard). Un sistema di monitoraggio mediante bilancia ha permesso di pesare gli avanzi.
I risultati del progetto
Nel periodo di test il progetto ha coinvolto 159 alunni, con il 95% degli iscritti che ha utilizzato la piattaforma almeno una volta. Confrontando una settimana con la piattaforma e una senza, lo spreco di cibo si è ridotto del 52%, passando da 52,28 kg a 20,18 kg di avanzi, mentre la produzione di cibo è calata mediamente del 20%. In particolare, si è registrato un taglio del 13% nei primi e nei secondi e del 35% nei contorni. La porzione “assaggio” ha ridotto drasticamente lo spreco di verdure, migliorando il gradimento dei pasti.
«PlanEat Scuola non è solo una piattaforma tecnologica, è un cambio di paradigma – spiega Nicola Lamberti, ceo e founder di PlanEat – Si tratta di cucinare ciò che serve davvero, garantendo sempre il diritto al pasto, ma evitando di produrre ciò che inevitabilmente finirebbe nei rifiuti. Per questo chiediamo che nei bandi di gara della ristorazione scolastica venga consentito di produrre anche meno della porzione standard se la richiesta dell’utente è inferiore».
Secondo Giulia Mattavelli, «la partecipazione a progetti con obiettivi comuni aumenta l’inclusività e la consapevolezza che le azioni di tutti sono importanti per promuovere il cambiamento. Una maggiore inclusione nelle decisioni alimentari si associa a maggiore attenzione per lo spreco alimentare e a una dieta più sana che viene apprezzata anche dai bambini».