Green Retail  - SBTi approva gli obiettivi net-zero di Nomad Foods al 2050
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News A cura di: Nicola Mamo

SBTi approva gli obiettivi net-zero di Nomad Foods al 2050

La Science Based Targets initiative (SBTi) ha approvato gli obiettivi net-zero di Nomad Foods, gruppo proprietario di Findus e leader europeo nel settore dei surgelati.

La validazione riconosce la coerenza dei nuovi target di riduzione delle emissioni di gas serra (GHG) con le traiettorie necessarie a mantenere il riscaldamento globale entro 1,5°C, in linea con l’Accordo di Parigi.

I nuovi obiettivi approvati

Nomad Foods punta a ridurre del 90% le emissioni GHG scope 1 e 2 e del 72% le emissioni scope 3 FLAG (legate a foreste, agricoltura e uso del suolo) entro il 2050, rispetto all’anno base 2019. Gli obiettivi intermedi al 2033 prevedono:

  • −74,8% di emissioni scope 1 e 2

  • −35,0% di emissioni scope 3 non-FLAG

  • −42,4% di emissioni scope 3 FLAG

Il percorso include la riduzione assoluta delle emissioni lungo tutta la catena del valore, in coerenza con gli standard SBTi per il raggiungimento delle emissioni net-zero entro metà secolo.

«I sistemi alimentari generano oltre un terzo delle emissioni globali di gas serra: per questo l’industria alimentare ha una responsabilità cruciale nella transizione verso un futuro a basse emissioni. In qualità di leader europeo nei surgelati, vogliamo contribuire aiutando milioni di consumatori a compiere scelte più sostenibili, senza rinunciare a gusto, qualità e convenienza», commenta David Pettet, Head of Sustainability di Nomad Foods.

Risultati già conseguiti

L’azienda ha già ridotto del 40,8% le proprie emissioni assolute e del 37,4% l’intensità emissiva rispetto al 2019, centrando i primi obiettivi SBTi fissati nel 2021. Nomad Foods è anche firmataria dell’iniziativa globale 10x20x30 per dimezzare perdite e sprechi alimentari entro il 2030 e ha già ridotto del 37,7% gli sprechi commestibili per tonnellata di prodotto finito rispetto al 2015.

Elettricità da rinnovabili e logistica più efficiente

Entro il 2030, l’azienda utilizzerà 100% di elettricità da fonti rinnovabili (scope 2) per stabilimenti, uffici e magazzini, rispetto al 96,8% attuale. Sul fronte logistico, Nomad Foods è stato il primo produttore alimentare ad aderire alla coalizione Move to -15°C, che promuove il trasporto e la conservazione dei surgelati a temperature più alte di 3°C rispetto allo standard, con l’obiettivo di tagliare emissioni e costi energetici senza compromettere qualità e sicurezza.

Impegno per un futuro a basse emissioni

La strategia climatica integra innovazione, collaborazione e ricerca scientifica per accelerare la transizione del comparto alimentare verso modelli produttivi a minore impatto. L’approccio combina riduzione delle emissioni dirette, efficienza energetica, energia rinnovabile e azioni di miglioramento lungo la filiera agricola.