Il futuro del Pinot Grigio DOC Delle Venezie, primo vino bianco fermo italiano per produzione e export, passa da innovazione, sostenibilità e nuove tipologie di prodotto. È quanto emerso durante la conferenza stampa organizzata dal Consorzio DOC Delle Venezie, che si è tenuta il 12 marzo alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano, moderata da Luciano Ferraro, Vicedirettore del Corriere della Sera.
Albino Armani, presidente del Consorzio, ha aperto l'incontro illustrando i numeri positivi della DOC Delle Venezie, che nel 2024 ha registrato un incremento del 3% nell'imbottigliato e dell'8% nelle certificazioni, superando 1,7 milioni di ettolitri confezionati. Armani ha sottolineato la necessità di rispondere alle nuove abitudini di consumo con un aggiornamento del disciplinare che prevede l’introduzione di una versione di Pinot Grigio a bassa gradazione alcolica e l’uso di varietà di vite resistenti, adatte alle nuove esigenze di mercato e ai cambiamenti climatici.
Fabio Del Bravo, direttore Analisi Mercato ISMEA, ha confermato la solidità commerciale del Pinot Grigio Delle Venezie, sottolineando una crescita del +10% sia in valore sia in volume nelle vendite internazionali, nonostante il forte dinamismo degli spumanti. Dalla nascita della DOC nel 2017, le esportazioni di vini bianchi DOP di Veneto, Friuli e Trentino hanno visto aumenti superiori al 110%, attestandosi oggi al 24% delle esportazioni italiane di bianchi DOP.
Secondo Anna Caterina Tagliabue e Ludovico Mannheimer di EUMETRA, il Pinot Grigio mantiene una forte popolarità soprattutto nei mercati USA, UK e Canada, dove i consumatori cercano vini freschi, leggeri e certificati. Un aspetto emergente è la richiesta di vini con minor contenuto calorico e gradazione alcolica più bassa, specialmente tra i consumatori più giovani e internazionali. Mannheimer ha inoltre suggerito di rinnovare la comunicazione del vino per superare l’immagine elitaria del prodotto e attrarre nuove generazioni.
Il professor Vincenzo Gerbi (Università di Torino) ha chiarito che il Pinot Grigio a bassa gradazione alcolica sarà ottenuto grazie a un lavoro enologico mirato e innovativo, partendo dal vigneto, e non attraverso una sottrazione successiva dell’alcol. Questo approccio rappresenta un cambiamento importante nella concezione del vino, dove leggerezza e minore contenuto alcolico diventano caratteristiche positive e distintive.
Infine, il professor Luca Rossetto (Università di Padova) ha evidenziato come l'export resti essenziale per la DOC Delle Venezie, con una quota che sfiora il 95%, sottolineando l'importanza dell'adattamento continuo del settore alle sfide ambientali e di mercato.
Durante l'incontro è stato presentato anche il Rapporto 2024 del Consorzio, che traccia i risultati recenti e delinea le strategie future della DOC, sempre più orientate verso sostenibilità e nuove soluzioni produttive.