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News A cura di: Nicola Mamo

Marevivo: per gli oceani una svolta culturale e politica

Alla Venice Climate Week 2025, in corso a Venezia fino all’8 giugno, Marevivo rilancia l’urgenza di un cambio di paradigma nell’approccio alla crisi climatica, mettendo il mare al centro del dibattito pubblico.

L’associazione è protagonista di un panel ospitato all’Ocean Space, con l’obiettivo di riportare l’oceano – che copre il 71% della superficie terrestre e genera oltre il 50% dell’ossigeno atmosferico – al centro dell’agenda ambientale, economica e politica.

Durante l’incontro interverranno esponenti del mondo scientifico e istituzionale, tra cui Jeremy Rifkin, Rosalba Giugni (Presidente Marevivo), Giulio Boccaletti (CMCC), Ferdinando Boero (Vicepresidente Marevivo), Valerio Rossi Albertini (CNR) e il ginecologo Antonio Ragusa. Il confronto si concentra su temi critici come acidificazione, riscaldamento degli oceani, sovrappesca e, soprattutto, le minacce legate all’estrazione di terre rare dai fondali (deep sea mining), con il rischio di danni irreversibili a ecosistemi ancora sconosciuti per l’80% della loro estensione.

I dati sono allarmanti: i test nel Pacifico mostrano che ci vogliono dai 30 ai 40 anni per ripristinare un fondale abissale sfruttato, con una perdita del 31% della catena trofica e la scomparsa di grandi organismi. A fronte di un rapporto di investimento di 10 a 1 tra ricerca spaziale e marina, Marevivo denuncia l’insufficienza delle risorse dedicate alla conoscenza e alla protezione degli oceani.

“Serve una trasformazione culturale fondata sulla conoscenza. Solo così sarà possibile una reale transizione ecologica”, ha dichiarato Rosalba Giugni. “Sviluppo e tutela ambientale devono coesistere in una sfida che riguarda tutti.”

Il Vicepresidente Boero ha aggiunto: “L’oceano regola i sistemi climatici globali. Senza conoscenza non possiamo vivere responsabilmente sul pianeta che ci ospita.” Sulla stessa linea Valerio Rossi Albertini, che sottolinea come l’incremento della CO₂ non solo alteri il clima ma acidifichi le acque, danneggiando la vita marina.

Particolarmente preoccupanti anche i dati illustrati da Antonio Ragusa, che documentano la presenza di microplastiche nella placenta umana e nel latte materno: “Le micro e nanoplastiche entrano nelle cellule e alterano organuli fondamentali, compromettendo lo sviluppo fetale e la salute futura.”

La Venice Climate Week si configura come uno spazio cruciale per ridefinire le priorità globali sul fronte ambientale. Per Marevivo, il mare non è un elemento accessorio, ma un’infrastruttura vitale per la sopravvivenza del pianeta, da proteggere con politiche basate su evidenze scientifiche, investimenti strutturali e un cambiamento culturale che coinvolga istituzioni, imprese e cittadini.