Lidl ha annunciato l'allineamento del proprio assortimento alla Planetary Health Diet (PHD) entro il 2050, con obiettivi intermedi significativi per il 2030. La strategia, sviluppata in partnership con WWF e applicata in tutti i 31 mercati del gruppo, prevede un incremento del 20% delle vendite di alimenti a base vegetale rispetto al 2023.
Il piano si articola su tre direttrici principali:
- Fonti proteiche: monitoraggio del "protein split" tra fonti animali e vegetali, con target del 20% per le proteine vegetali entro il 2030
- Cereali integrali: obiettivo 30% nell'assortimento dei prodotti a base cereali
- Ortofrutta: espansione dell'offerta biologica e sostenibile
A partire dal 2025, l'insegna pubblicherà report annuali sui progressi secondo la metodologia WWF.
Analisi della redazione GreenRetail.news
La mossa di Lidl segna un punto di svolta nel retail alimentare, allineandosi alle evidenze scientifiche del JRC sulla necessità di ripensare l'offerta della GDO per obiettivi sia climatici che nutrizionali.
Tre elementi innovativi:
- Framework scientifico certificato (PHD e WWF)
- KPI misurabili sulla transizione proteica
- Reportistica standardizzata
La vera sfida è duplice:
- Ambientale: misurare e ridurre la carbon footprint della spesa media
- Nutrizionale: garantire il corretto bilanciamento nutrizionale nell'evoluzione dell'offerta
Come emerso dal progetto Human & Green Retail Experience, il successo della transizione dipende dalla capacità di:
- Mantenere prezzi accessibili
- Gestire il category mix per bilanciare nutrizione e sostenibilità
- Formare il personale sulla nuova visione integrata salute-ambiente
- Comunicare efficacemente il valore aggiunto al consumatore
La scelta di un player come Lidl, focalizzato sulla convenienza, dimostra che è possibile coniugare sostenibilità ambientale, qualità nutrizionale e accessibilità economica. Questo approccio integrato potrebbe diventare il nuovo standard del settore.