Sono oltre 11.600 gli studenti delle scuole superiori italiane coinvolti nell’indagine “La Parola ai Giovani”, condotta da Ipsos per Fondazione Conad ETS, in collaborazione con Unisona APS.
La rilevazione, tra le più estese sul vissuto giovanile in Italia, chiude la terza edizione del Progetto Scuola, percorso formativo con oltre 450.000 studenti raggiunti in tre anni.
I dati raccolti offrono un quadro articolato delle nuove generazioni, tra fiducia e fragilità, desiderio di protagonismo e bisogno di ascolto. Quattro i temi principali analizzati: intelligenza artificiale, relazione con i social, violenza di genere e educazione affettiva.
Intelligenza artificiale: tra potenziale inclusivo e ansia per il futuro
Il 77% degli studenti dichiara emozioni positive verso l’AI e ne riconosce l’utilità nei media e nel lavoro. Il 74% ne apprezza il potenziale inclusivo per le persone con disabilità. Tuttavia, l’82% teme un impatto negativo sull’intelligenza umana e solo un quarto crede che migliorerà le retribuzioni. Il 76% pensa che nasceranno nuove professioni, ma solo il 53% si sente pronto ad affrontarle.
Social media: spazio pubblico, ma vissuto privato ambivalente
Il 23% definisce il rapporto della propria generazione con i social “ossessivo”, il 18% “tossico”. Il 72% afferma di esprimere meglio sé stesso nella vita reale, e il 58% si sente più solo online. In caso di scomparsa improvvisa dei social, solo un quarto si dice angosciato: il 26% proverebbe indifferenza, il 16% senso di liberazione.
Relazioni, controllo e disuguaglianze di genere
Il 49% degli studenti preferisce un partner geloso piuttosto che indifferente, e il 58% riconosce sessismo nei testi musicali, anche se solo un terzo li percepisce come realmente offensivi. I comportamenti considerati “normali” in coppia pongono criticità: il 79% cita la condivisione delle password, il 77% rinunce alle amicizie, il 73% controllo sull’abbigliamento del partner.
Educazione sessuale: consenso trasversale, poca orientabilità
Il 90% degli studenti vorrebbe l’educazione sessuale nelle scuole, preferibilmente già alle medie. Tuttavia, solo il 67% sa a chi rivolgersi in caso di necessità. Le figure professionali sono poco consultate: prevalgono amici (31%) e madre (25%) come riferimenti.
“I ragazzi mostrano consapevolezza, spirito critico e bisogno di partecipazione. Serve ascoltarli con coerenza e continuità”, ha dichiarato Nando Pagnoncelli, Presidente Ipsos.
Studenti tra speranza e fragilità
Il 68% crede nei propri sogni, ma solo il 35% mantiene una visione positiva di sé. Il 29% sente che il proprio talento è utile alla collettività. Si evidenzia un divario crescente tra aspirazioni personali e senso di appartenenza sociale.
“Il dato più forte è la richiesta esplicita di coinvolgimento e formazione su ciò che per i ragazzi conta davvero”, ha concluso Maria Cristina Alfieri, Direttrice di Fondazione Conad ETS.
L’edizione 2026 del Progetto Scuola affronterà i temi di ambiente, diritti, bullismo e benessere psicosociale, confermando il ruolo della Fondazione come piattaforma educativa partecipata.