Dal Consumer Lab di Bain & Company (circa 9.000 consumatori in Europa, 1.500 in Italia) emerge che quasi il 95% degli europei mette la salute al centro delle scelte d’acquisto alimentari.
Tra i principali tagli: zucchero (−56%), cibi processati (−50%) e grassi. Crescono invece prodotti locali (+30% d’interesse), proteine, pesce (il 38% intende aumentarlo) e integratori/vitamine (+33%). «Le aziende del largo consumo devono rispondere con rapidità: innovare formulazioni, ridurre zuccheri e ingredienti processati, elevare la qualità nutrizionale, puntando su trasparenza e ingredienti locali» — Marco Caldarelli, Senior Partner e nuovo responsabile italiano Consumer Products di Bain & Company.
Salute, prezzo, ambiente
La salute resta il driver principale (es. sale: l’82% ne limita il consumo per motivi salutistici), ma pesano anche prezzo e sostenibilità. Sulla carne, il 41% riduce per la salute, il 14% per motivi economici e il 25% per l’impatto ambientale. Il costo resta barriera al bio: il 45% non acquista cibo biologico perché troppo caro. Per il glutine, il 45% riduce per la salute e il 20% per gusto; sui latticini, 39% per salute e 20% per allergie/intolleranze. I cibi ad alto contenuto calorico sono evitati dal 45% per la salute e dal 44% per il peso.
Italia nel contesto europeo
L’Italia è in linea con l’UE: zucchero al centro del dibattito (56% favorevole a ridurne il consumo), terza per propensione alla riduzione dopo Spagna e Polonia; seguono processati e grassi. «La crescente attenzione ai prodotti locali conferma l’importanza attribuita a qualità, provenienza e metodi di produzione» — Marco Caldarelli.
Beverage: meno alcol, più alternative salutari
In Europa il 43% intende anche ridurre gli alcolici, il 35% le bevande gassate e il 25% gli energy drink; in crescita succhi (+31%), probiotici (+29%) e latte senza lattosio (+25%). In Italia: −alcolici 40%, −gassate/zuccherate 36%, contrazione più contenuta per energy drink (7%) e caffè (12%); probiotici in aumento per il 16% del campione.