Green Retail  - FederBio: cresce il biologico, ma servono semplificazione e investimenti
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News A cura di: Nicola Mamo

FederBio: cresce il biologico, ma servono semplificazione e investimenti

Il biologico italiano continua la sua espansione, con una crescita sia nei consumi interni che nell’export. Nel 2024, il settore ha raggiunto un valore di 6,5 miliardi di euro, segnando un incremento del 5,7% rispetto al 2023, secondo i dati dell’Osservatorio SANA presentati da Nomisma a Sana Food-Rivoluzione Bio 2025.

L’aumento è stato trainato principalmente dai consumi domestici, che hanno sfiorato i 5,2 miliardi di euro, mentre il settore fuori casa ha raggiunto 1,3 miliardi, in crescita del 5% rispetto all’anno precedente.

Export bio: il Made in Italy continua a espandersi

Anche il mercato internazionale conferma il trend positivo: nel 2024 l’export di prodotti biologici italiani ha raggiunto i 3,9 miliardi di euro, con una crescita del 7% rispetto al 2023. Il consolidamento del Bio Made in Italy nei mercati globali rafforza ulteriormente la competitività delle produzioni italiane.

Semplificazione e investimenti per consolidare il settore

Durante la settima edizione di Rivoluzione Bio, il dibattito si è focalizzato sulle prospettive del settore e sulle criticità da affrontare attraverso il Piano d’Azione nazionale del biologico e il Piano strategico nazionale della PAC, con l’obiettivo di raggiungere il 25% della superficie agricola coltivata a biologico entro il 2027.

Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio, ha sottolineato le priorità per sostenere il comparto:
"Siamo soddisfatti del quadro complessivo che vede il biologico italiano crescere sia in termini di produzione che sul mercato nazionale ed estero. La fase attuale è cruciale per spingere verso l’ulteriore diffusione del bio sia sul fronte produttivo che dei consumi. Una delle priorità è indubbiamente la semplificazione burocratica dei sistemi di certificazione e dell’accesso alle misure della PAC. Allo stato attuale il peso burocratico è insostenibile, soprattutto per le piccole e medie aziende che rappresentano il cuore del settore bio a partire dalle aree interne."

Oltre alla semplificazione, la promozione del biologico e l’educazione alimentare sono considerati strumenti fondamentali per incentivare la domanda, partendo dalle mense scolastiche.

"Siamo fiduciosi che una svolta importante potrà arrivare dall’introduzione del Marchio del biologico italiano che, unendo l’identità delle nostre produzioni locali con la sostenibilità del metodo biologico, potrà costituire una leva decisiva per fare dell’agroecologia il paradigma di riferimento del sistema agroalimentare", ha concluso Mammuccini.