Un modello di economia circolare che valorizza 500 ettari di colture emiliano-romagnole attraverso tecnologie a basso impatto ambientale. Il progetto Noci di Romagna punta a 2.500 tonnellate annue integrando sostenibilità agronomica, efficienza industriale e presidio della distribuzione nazionale.
La costruzione di una filiera agroalimentare territoriale che possa competere con i flussi di importazione richiede visione di lungo periodo e investimenti tecnologici strutturati. New Factor SpA ha impiegato quasi tre decenni per trasformare un'intuizione imprenditoriale del 1997 in un sistema produttivo che oggi movimenta 800-1.000 tonnellate annue di Noci di Romagna, coinvolgendo 25 aziende agricole su circa 500 ettari coltivati tra Emilia-Romagna e Veneto. Un caso di studio su come la valorizzazione di produzioni locali possa generare competitive advantage attraverso la differenziazione qualitativa e la tracciabilità di filiera.
Il concorso "Ti Affido un Noce" – conclusosi con la premiazione dei vincitori durante la Giornata della Noce 2025 presso l'Azienda Agricola San Martino a Forlì – rappresenta uno strumento di consumer engagement che traduce in esperienza diretta i valori della filiera: i partecipanti hanno potuto seguire attraverso webcam l'evoluzione del proprio albero affidato, partecipare alla raccolta meccanizzata e ricevere 10 kg di prodotto a fine stagione. Un approccio che trasforma il consumatore in testimone del processo produttivo, rafforzando la percezione di qualità e sostenibilità.
Economia di scala e differenziazione qualitativa
Il percorso evolutivo della filiera evidenzia la capacità di costruire economie di scala mantenendo standard qualitativi distintivi. Dal progetto pilota del 1997 – quando Alessandro Annibali convertì i terreni di famiglia alla nocicoltura – all'attuale configurazione industriale, l'azienda ha sviluppato impianti capaci di processare fino a 5 tonnellate/ora con tecnologie di essiccazione controllata che preservano le caratteristiche organolettiche del prodotto.
Il differenziale competitivo rispetto alle noci d'importazione si quantifica attraverso parametri tecnici precisi: essiccazione al 7% di umidità (contro il 2,5% dei prodotti da lungo trasporto), che garantisce maggiore freschezza e conservazione dei nutrienti. Un posizionamento premium che l'azienda valorizza attraverso la distribuzione capillare nella GDO nazionale, presidiando tutti i principali canali retail.
«Il progetto delle Noci di Romagna rappresenta per noi la sintesi di innovazione, qualità e valorizzazione del territorio. Negli anni abbiamo investito in tecnologia e nella costruzione di una filiera italiana strutturata, capace di offrire un prodotto fresco, sostenibile e distintivo rispetto alle noci d'importazione», ha dichiarato Alessandro Annibali, amministratore delegato di New Factor.
Impatti ambientali misurabili e pratiche agronomiche
La strategia di sostenibilità si articola su interventi verificabili: impianto fotovoltaico per l'autoconsumo energetico, sistema di riciclo delle acque di lavorazione, controlli sui residui di pesticidi con limiti significativamente inferiori ai parametri di legge, certificazione delle aziende agricole partner. Un approccio che integra efficienza operativa e riduzione degli impatti lungo tutta la catena del valore.
Il progetto "In-Noce" (2017-2025) ha strutturato il coordinamento tra le 25 aziende agricole aderenti, standardizzando pratiche agronomiche e ottimizzando la logistica di raccolta e conferimento. Un modello di network collaborativo che consente di mantenere la frammentazione proprietaria tipica dell'agricoltura italiana, garantendo al contempo economie di scala nella trasformazione e nella commercializzazione.
Prospettive di sviluppo: verso il consorzio e l'ampliamento produttivo
L'evoluzione strategica prevede la costituzione di un consorzio che possa coordinare l'espansione produttiva fino a 2.500 tonnellate annue, integrando nuove aziende agricole venete e consolidando il posizionamento come principale polo della nocicoltura italiana. Un percorso di crescita che richiede investimenti infrastrutturali per aumentare la capacità di lavorazione e sviluppare nuove referenze di prodotto.
«La filiera della Noce di Romagna è un esempio concreto di come innovazione, collaborazione e attenzione alla qualità possano generare valore per tutto il territorio e per i consumatori. Il nostro obiettivo è continuare a far crescere questa eccellenza italiana, ampliando la distribuzione e promuovendo nuovi modi di gustare e vivere la noce», ha sottolineato Carlo Mangini, consigliere di amministrazione con delega allo sviluppo commerciale e marketing.
La diversificazione dell'offerta attraverso snack innovativi a base di noci e referenze sgusciate in diversi formati mira ad ampliare le occasioni di consumo oltre il segmento tradizionale, intercettando la domanda crescente di healthy snacking e prodotti proteici vegetali.
Filiera corta e presidio territoriale
Il modello New Factor evidenzia come la valorizzazione di produzioni territoriali possa generare vantaggi competitivi sostenibili: riduzione dell'impatto ambientale legato ai trasporti, maggiore freschezza del prodotto, tracciabilità completa, presidio qualitativo dal campo al confezionamento. Un approccio che risponde alla crescente attenzione dei consumatori per l'origine e la sostenibilità degli alimenti, trasformando vincoli logistici in elementi di differenziazione.
Le Noci di Romagna – disponibili in guscio e sgusciate attraverso i principali canali della GDO italiana – rappresentano un caso di prodotto territoriale che ha saputo costruire scala nazionale mantenendo identità locale. Un equilibrio reso possibile da investimenti tecnologici, coordinamento di filiera e strategia commerciale strutturata.
L'iniziativa "Ti Affido un Noce" si inserisce in una più ampia strategia di comunicazione che valorizza la narrazione della filiera, trasformando i processi produttivi in contenuti esperienziali per il consumatore. Un approccio che rafforza il posizionamento premium e costruisce relazione diretta con il mercato finale.