Green Retail  - Trasparenza salariale: solo l’8% delle aziende pronte alla direttiva UE
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Finanza & Rendicontazione A cura di: Nicola Mamo

Trasparenza salariale: solo l’8% delle aziende pronte alla direttiva UE

La direttiva europea sulla trasparenza salariale è in vigore dal maggio 2023, ma solo una minoranza di imprese italiane si sta preparando ad applicarla. Secondo una survey condotta da FiordiRisorse e dall’Osservatorio JobPricing, solo l’8% delle aziende si dichiara pronta ad adeguarsi.

I risultati completi saranno presentati in anteprima nazionale a Nobìlita 2025, il Festival della cultura del lavoro, in programma a Reggio Emilia dal 28 al 31 maggio.

Tra gli obblighi previsti dalla direttiva vi è il divieto per le aziende di chiedere ai candidati la retribuzione percepita in lavori precedenti, oltre a una maggiore trasparenza su livelli retributivi medi, equità interna e monitoraggio del gender pay gap. Ma i dati raccolti rivelano un mondo del lavoro ancora largamente impreparato: solo il 16% delle imprese condivide policy retributive con i dipendenti, l’11% comunica i livelli medi per ruolo, e appena il 21% informa il personale su trasparenza ed equità. Il 65% non ha strumenti per monitorare il divario retributivo di genere, mentre il 14% non considera la questione una responsabilità aziendale.

«Il 2025 è l’ultimo anno di transizione verso l’attuazione piena della Direttiva UE – afferma Matteo Gallina, Senior HR Consultant e Responsabile Osservatorio JobPricing –. Lavorare sulle tematiche retributive è oggi strategico, non solo per conformarsi alla normativa, ma per presidiare il proprio posizionamento competitivo sul mercato del lavoro.»

Il quadro delineato dalla ricerca evidenzia un ritardo non solo procedurale, ma culturale. Come sottolinea Osvaldo Danzi, recruiter e fondatore di Nobìlita: «Le imprese italiane sono impreparate a un cambiamento che impone una nuova etica del lavoro. In molti casi si richiede ancora la busta paga ai candidati, e la trasparenza è sostituita da formule ambigue che nascondono una valutazione soggettiva.»

Nobìlita 2025 ospiterà oltre 50 relatori tra imprenditori, filosofi, accademici e professionisti. L’edizione di quest’anno, dal titolo Miti e paure del lavoro, affronterà anche l’impatto dell’intelligenza artificiale, la crisi dei valori nel mondo professionale e la necessità di nuove metriche di equità.