La Regione Puglia ha pubblicato un avviso pubblico per sostenere la costituzione di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), destinato principalmente a enti pubblici e realtà del Terzo Settore.
Oltre al supporto economico, il bando valorizza le attività di formazione, comunicazione e coinvolgimento dei cittadini, riconoscendo il ruolo decisivo della consapevolezza collettiva nella transizione energetica.
La misura promossa dalla Regione non si limita quindi alla realizzazione tecnica degli impianti, ma mira a favorire la diffusione della conoscenza sulle CER, in particolare sul funzionamento e i benefici del fotovoltaico condiviso. Il sostegno a iniziative di informazione locale è pensato per stimolare una partecipazione più attiva delle comunità, attraverso una maggiore comprensione delle opportunità.
Coinvolgimento diffuso e supporto tecnico alle amministrazioni locali
La transizione verso un modello energetico sostenibile, secondo diversi operatori del settore, non può prescindere da un cambiamento culturale. La creazione di comunità energetiche è vista come uno degli strumenti più efficaci per rendere i cittadini e le imprese parte attiva nella produzione e condivisione dell’energia.
Nel commentare l’iniziativa regionale, SENEC Italia – azienda specializzata in soluzioni per l'autosufficienza energetica – ha ribadito l’importanza di affiancare alle tecnologie un lavoro costante di accompagnamento ai territori. L’azienda ha recentemente presentato, insieme a Northern Power Systems, un progetto pilota che integra fotovoltaico ed eolico, illustrando alle amministrazioni locali il modello delle CER e le modalità di adesione.
Verso comunità energetiche inclusive e sostenibili
Le CER possono contribuire al raggiungimento degli obiettivi del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), facilitando l’adozione di pratiche energetiche più efficienti, locali e partecipate. Il bando pugliese si inserisce in questo contesto, offrendo agli enti territoriali l’opportunità di attivare percorsi condivisi, sia dal punto di vista tecnico che sociale.
L’integrazione tra incentivi, strumenti di accompagnamento e processi informativi risulta decisiva per costruire modelli replicabili, accessibili anche a comunità di piccole dimensioni. La disponibilità di spazi pubblici e la collaborazione tra enti può diventare il punto di partenza per forme di produzione energetica distribuita che tengano insieme sostenibilità ambientale, inclusione e innovazione locale.