Secondo un’indagine pubblicata da Ikea, le persone di tutto il mondo sottovalutano il pericolo rappresentato dalla cattiva qualità dell’aria all’interno delle case.
In realtà, l’inquinamento “indoor” causa più morti premature dell’inquinamento esterno. Diffondendo questi dati, Ikea vuole sensibilizzare le persone ai rischi legati all’inquinamento dell’aria, migliorare e rendere più sana la vita delle persone in casa. Questo impegno si declina su più fronti e una delle priorità è fare in modo che tutti possano respirare aria pulita.
L’indagine sull’aria, pubblicata da IKEA, è stata commissionata per capire meglio come le persone nel mondo valutano i rischi dell’inquinamento dell’aria e qual è l’impatto sulla loro vita quotidiana. Lo studio comprende interviste a 18 esperti di inquinamento dell’aria e una ricerca qualitativa condotta in India, Cina, Regno Unito, Germania, Polonia, Italia e Stati Uniti. “L’inquinamento dell’aria è uno dei principali rischi per la salute a livello globale, quindi era necessario capire fino a che punto le persone ne siano consapevoli, e quali sono le loro esigenze e i loro sogni quando si parla di ‘aria pulita’. Questi dati ci aiutano ad affrontare meglio le sfide legate a questi temi,” dice Nanette Weisdal, development leader per l’area sostenibilità di IKEA Range & Supply.
La prima parte dell’indagine ha valutato il punto di vista degli intervistati sull’inquinamento dell’aria. Nella seconda parte è stato distribuito a tutti un sensore di inquinamento, con l’indicazione di portarlo sempre con sé nell’arco della giornata. I partecipanti sono stati sorpresi nel constatare quanto fossero alti i livelli di inquinamento nella propria zona e nelle proprie case. “Abbiamo scoperto che la maggioranza delle persone sottovaluta la minaccia rappresentata dall’inquinamento dell’aria, semplicemente perché è invisibile. Inoltre, la percezione generale è che l’aria inquinata sia ‘fuori’ e non negli ambienti interni. In realtà, molti dei gas più inquinanti sono invisibili e, in alcuni luoghi del mondo, l’inquinamento è cinque volte più elevato all’interno degli edifici che fuori,” spiega Nanette Weisdal. Uno degli esiti più sorprendenti dell’iniziativa è che i dati del sensore di inquinamento, abbinati alle informazioni più aggiornate sull’inquinamento interno ed esterno, sono stati sufficienti a cambiare le opinioni e i comportamenti delle persone. “Per il singolo individuo, è facile sentirsi sopraffatto e impotente di fronte alla gravità del problema. Ma di fatto ognuno di noi, con delle piccole azioni, può contribuire attivamente a migliorare la qualità dell’aria. Una volta compreso questo, tutti i partecipanti del nostro esperimento hanno modificato il proprio comportamento. Parlare di questi temi è importante e speriamo di coinvolgere sempre più persone,” dice Nanette Weisdal.
Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’inquinamento dell’aria è responsabile della morte di 1 persona su 8 nel mondo, dovuta a cardiopatie, infarti, malattie respiratorie e tumori. Per questo, fare in modo che tutti possano respirare aria pulita è una priorità per IKEA. Da anni IKEA si impegna a ridurre l’inquinamento dell’aria causato dalle sue attività e dai suoi prodotti. “Stiamo gradualmente eliminando tutte le sostanze chimiche pericolose e lavoriamo per abbattere le nostre emissioni di gas serra. Abbiamo anche ridotto le emissioni di formaldeide dai nostri mobili in legno e bandito i ritardanti di fiamma dannosi dai tessili per migliorare la qualità dell’aria nelle case dei nostri clienti. Il nostro prossimo obiettivo è sensibilizzare le persone a questi temi e l’indagine sull’aria è il primo passo,” dice Nanette Weisdal.