Il restauro del “Primo Trittico di Valle Castellana” di Carlo Crivelli, custodito nella Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno, è stato completato. L’intervento, durato circa sei mesi, è parte del progetto “La natura nel cuore di…”, avviato da Rigoni di Asiago nel 2015 e coordinato da Fondaco Italia. Si tratta dell’ottava tappa di un’iniziativa che ha coinvolto otto città italiane, con l’obiettivo di intervenire su opere meno conosciute ma di alto valore storico e artistico.
L’intervento tecnico e le condizioni dell’opera
Il trittico, datato intorno al 1470, versava in condizioni conservative complesse. Il restauro, affidato alla professoressa Daphne De Luca, ha previsto la rimozione di vernici alterate e ritocchi non più coerenti con la pellicola pittorica originale. Sono emersi dettagli cromatici precedentemente oscurati, come la capigliatura bionda di San Sebastiano, visibile dopo la pulitura. Un dato tecnico rilevante riguarda la presenza di un’incamottatura particolarmente fitta, raro esempio nei dipinti di Crivelli. Questo elemento è simile a quello osservato in un’altra opera dell’artista conservata a Macerata, confermando una coerenza nei materiali utilizzati.
Collaborazione istituzionale e direzione scientifica
Il progetto è stato supervisionato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata. La collaborazione ha incluso il coinvolgimento dell’Università e degli enti locali. Il restauro è stato eseguito nel laboratorio romano della restauratrice, con un team composto da professioniste specializzate. I risultati sono già visibili nel percorso espositivo della Pinacoteca.
Un progetto d’impresa a lungo termine
L’intervento ad Ascoli Piceno si inserisce in un progetto decennale di responsabilità culturale d’impresa avviato da Rigoni di Asiago. Le precedenti tappe hanno coinvolto sedi a Milano, Venezia, Roma, Matera, Firenze, Bergamo e Napoli. Ogni restauro è stato scelto per valorizzare opere legate a contesti urbani e territoriali specifici, non centrali nel circuito turistico ma significativi dal punto di vista artistico.
Prospettive e finalità
L’azienda intende proseguire con un approccio orientato alla conservazione del patrimonio in una logica non promozionale. Il progetto ha costruito negli anni una rete di interventi documentati e aperti al pubblico. L’iniziativa è coerente con gli obiettivi di sostenibilità culturale previsti dall’Agenda ONU 2030. La visibilità delle opere restaurate viene affidata ai luoghi di origine, senza creare contenuti centralizzati o temporanei.